Principali siti di manifestazione dell’Ebola in Africa all’epoca di diverse epidemie osservate dopo il 1976 |
vineyardsaker.fr Sette domande angoscianti (senza risposta) sull’incontrollabile virus Ebola Noi non siamo specialisti, né di epidemie, né di virus. Vorremmo soltanto riassumere qui in qualche frase e in qualche domanda una situazione che ci riguarda o che dovrebbe riguardarci tutti: quella dell’epidemia del virus Ebola, che si estende attualmente in Africa e che colpisce migliaia di persone.
La malattia da Ebola è una delle malattie virali più gravi conosciute dall’uomo Il tasso di letalità (mortalità) può raggiungere il 90%. I focolai di febbre emorragica provocati dal virus Ebola sorgono principalmente in Africa. Esso (il tasso di letalità, ndt) è lo stesso della febbre emorragica detta di Marburg, molto vicina. Il virus Ebola si trasmette all’uomo a partire dagli animali selvaggi (primati, pipistrelli frugivori, che si trovano a migliaia nei villaggi al confine della foresta e che le popolazioni cacciano per nutrirsi con la loro carne). Poi si propaga per trasmissione interumana : per contatto diretto con il sangue, i liquidi biologici o i tessuti di soggetti e animali infetti. Non esiste alcun trattamento né vaccino e l’assistenza si basa generalmente su un trattamento sintomatico. L’epidemia non è nuova Ha cominciato a imperversare in Africa fin dal 1976, dove ha comportato numerosi morti. Ma, per delle ragioni poco comprese (attenuazione spontanea del virus ?), era apparentemente scomparsa dai primi paesi colpiti, per riapparire altrove. Ad oggi, nessuna diminuzione di virulenza è stata osservata. I virologi hanno scoperto più di 300 mutazioni genetiche, il che potrebbe distinguere questa epidemia dalle precedenti. Mutazioni specifiche potrebbero essere legate alla gravità dell’epidemia attuale. Rischiano di apparire nuove mutazioni, mentre la popolazione del virus si estende considerevolmente ? Tali mutazioni potrebbero sia diminuire, sia aumentare la virulenza dell’epidemia. Non esiste né vaccino né antidoto che permette di lottare contro l’infezione Tuttavia, alcuni medicinali e vaccini sono attualmente in corso di valutazione o alla fase di verifica. Il 12 agosto 2014, un comitato di esperti nominato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha giudicato etico l’utilizzo eccezionale di questi medicinali e vaccini sperimentali nel contesto dell’epidemia in corso. Due medici americani arrivati in Africa, poi rimpatriati negli USA, sono stati curati con successo in questa maniera. Dopo le speranze dell’antidoto Zmapp, verifiche di vaccini co-sviluppati da GlaxoSmithKline (GS) stanno per essere condotte in maniera accelerata a partire dal mese di settembre. Questi vaccini potrebbero essere somministrati a dei volontari sani nel Regno Unito, in Gambia e nel Mali, ha annunciato giovedì l’associazione britannica di beneficenza Wellcome Trust. Nell’immediato, l’epidemia Ebola continua ad avanzare in “modo rapido” (secondo l’OMS) L’ultimo bilancio dell’OMS, pubblicato giovedì 28 agosto, conta 1 552 morti per 3 069 casi. Otto giorni prima, le cifre dichiaravano 2 615 casi, di cui 1 427 morti. Per l’OMS, il numero totale dei casi potrebbe al termine superare 20 000. L’OMS precisa che “più del 40% del numero totale dei casi si sono verificati nel corso delle ultime tre settimane”. La maggior parte è concentrata “in qualche località” della Guinea, della Sierra Leone e della Liberia. Ma nuove vittime appaiono in Nigeria e nella Repubblica democratica del Congo. Dal 24 giugno, MSF aveva annunciato che l’epidemia era fuori controllo Il dottore Bart Janssens, direttore delle operazioni dell’organizzazione Medici senza Frontiere (vedere MSF Francia), non nasconde la sua inquietudine. L’Organizzazione è in prima linea sul terreno della lotta. Molti dei suoi volontari sono già morti. Secondo Bart Janssens, i grandi Stati e le organizzazioni internazionali, di cui in primo luogo l’OMS, troppo burocratici, non hanno avvertito la misura del pericolo e non mobilitano i mezzi appropriati. Per la sua parte, il Dr Mergo Terzian, presidente di MSF Francia, è ancora più severo. Invitato da Francia Inter il 29 agosto, ha ricordato che dal 24 giugno MSF aveva annunciato che l’epidemia era fuori controllo. La comunità internazionale non ha preso sul serio questo avvertimento. Secondo lui, le misure attualmente messe in opera sono disordinate, non ponderate a fondo e non coordinate. In queste condizioni, l’epidemia non potrà che avanzare, colpendo un numero crescente di paesi.
Sette domande angoscianti… senza risposta chiara 1. Come evitare che le popolazioni africane che vivono in villaggi della savana isolati non si contaminino esse stesse fino a scomparire interamente, tenuto conto delle loro pratiche, in particolare in materia di sepoltura e dell’assenza quasi totale dei mezzi di prevenzione disponibili sul posto ? Nessuna risposta chiara. 2. Come evitare che da un paese colpito ad un paese non colpito, viaggiatori o oggetti non circolino e non diffondano il virus a grande scala, tenuto conto della quasi impossibilità di controllare le frontiere d’altronde in generale inesistenti ? Nessuna risposta chiara. 3. Come evitare che il virus si propaghi in seno alle città fortemente popolate, in Africa prima, nel resto del mondo in seguito, se ci è introdotto, tenuto conto dei molteplici e inevitabili contatti esistenti tra individui ? Nessuna risposta chiara. 4. Gli stati e le compagnie aeree devono continuare a sospendere il servizio nei paesi contaminati, com’è il caso attualmente ? Lo si comprende molto bene che sempre più compagnie chiudono alcune linee. D’altronde, gli equipaggi, direttamente minacciati, cominciano a minacciare di dimettersi quando non sarebbe il caso. Ma il fare comporta un messaggio geopolitico spaventoso, che un dottore ha potuto tradurre nella maniera seguente : « lasciar morire l’Africa, sperando che il virus non ne fuoriesca ». Si comprende che questo è inaccettabile. Nessuna risposta chiara. 5. Le misure di individuazione del virus all’imbarco, prese dagli aeroporti e compagnie che restano in servizio, sono sufficienti ? In principio si, poiché la contagiosità non si insedia davanti ai primi sintomi. Ma che ne sarà delle persone asintomatiche che si riveleranno malate dopo l’imbarco ? Quante persone che presenterebbero un sintomo come la febbre, che non sarebbero malate e che sarebbero respinte tra i veri malati ? Infatti, sarà inevitabile che viaggiatori o oggetti portatori di virus sfuggano all’individuazione e arrivino nei paesi non ancora affetti. Nessuna risposta chiara. 6. I grandi Stati detti sviluppati finalmente si mobiliteranno seriamente per studiare il virus, ricercare dei mezzi di prevenzione e di trattamento, fabbricare e diffondere in serie molto ampia le attrezzature di protezione, creare dei centri di cura sicuri ? Quali budget pubblici dispiegheranno i governi per fare questo, essendo chiaro che l’iniziativa privata si rifiuterà di investire senza prospettiva di ritorno immediato ? Nessuna risposta chiara. 7. Se l’OMS e sullo sfondo l’ONU non sembravano mettere in opera dei mezzi sufficienti per lottare efficacemente contro l’epidemia, che dovrebbe fare la « comunità internazionale » per rimediare a queste carenze ? Bisognerebbe creare un nuovo organismo specializzato dotato di mezzi d’intervento, studio, coordinamento e di polizia che mancano attualmente ? Chi fornirà i budget necessari ? Nessuna risposta chiara. Leggi anche altre notizie preoccupanti: • Genomes reveal start of Ebola outbreak (sciencemag.org, english, 29-08-2014) • Le virus Ebola serait en mutation pour mieux infecter (lapresse.ca, français, 28-08-2014) Jean-Paul Baquiast Fonte: www.vineyardsaker.fr Link: http://www.vineyardsaker.fr/2014/08/29/ebola-lincontrolable-nombreuses-questions-reponse-claire/ 29.08.2014
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