Foreign Policy in Focus Una nuova etica idrica per salvare il nostro futuro Il mondo sta esaurendo le sue fonti di acqua pulita, lo sapevi? L'umanità sta inquinando, sprecando e disperdendo le nostre limitate risorse di acqua dolce in modo allarmante. Dal 1990 metà dei fiumi cinesi sono scomparsi. Il Dipartimento di Agricoltura degli Stati Uniti ha affermato che la falda acquifera di Ogallala che rifornisce gli Usa sarà esaurita entro «la nostra vita». Per il 2030 la richiesta globale di acqua supererà la disponibilità del 40 percento, una ricetta sicura per grandi sofferenze. Recentemente cinquecento scienziati hanno detto a Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, che il nostro abuso collettivo di acqua ha fatto sì che il pianeta entrasse «in una nuova era geologica» e che la maggior parte della popolazione del Pianeta viva in un'area compresa entro un raggio di 50 chilometri da una fonte di acqua a rischio. Tuttavia, elezione dopo elezione, in tutto il mondo nessuno ha dato importanza a questo urgente problema. Questo è il motivo per cui faccio appello per una nuova etica idrica che ponga l'acqua e la sua protezione al cuore di tutte le politiche e le prassi. Ciò potrebbe sembrare inverosimile ma ora dobbiamo farlo. Sia il futuro del pianeta che quello della razza umana dipendono entrambi da ciò. Prendere seriamente la crisi idrica cambierà tutto. Come sarebbero le politiche agricole se comprendessimo che il sistema alimentare globale sta svuotando i bacini idrici con l'esportazione di torrenti di «acqua virtuale»? Grandi quantità di acqua sono impiegate nella coltivazione di mele, mais e altri colture. Come cambierebbero le politiche commerciali se comprendessimo che gli accordi commerciali globali hanno dato alle multinazionali il diritto di affermare la «proprietà» dell'acqua usata negli altri Paesi? Le nostre politiche energetiche potrebbero cambiare se comprendessimo che in termini ambientali i biocombustibili trinca-acqua sono più pericolosi dei combustibili fossili che dovrebbero andare a sostituire? La nuova etica idrica dovrebbe onorare quattro principi. Primo: l'acqua è un diritto umano e dovrebbe essere equamente condiviso. Le Nazioni Unite hanno riconosciuto che il consumo idrico e la sanità sono diritti fondamentali e che i Governi sono obbligati non solo a fornire questi servizi alla gente ma anche a prevenire danni alle sorgenti idriche. Ciò fornisce alle comunità locali uno strumento importante per fronteggiare pericolose operazioni di costruzione di miniere, dighe e pozzi di estrazione fossile in tutto il mondo. Secondo: l'acqua è un patrimonio comune dell'umanità e delle future generazioni e dev'essere protetto come un bene pubblico nel Diritto e nella prassi. L'acqua non dovrebbe essere comprata, accaparrata, venduta o commerciata sul mercato aperto come una merce e i Governi dovrebbero preservare le risorse idriche come un bene pubblico e non come una fonte di guadagno personale. Se da una parte le imprese private hanno la funzione di aiutare a trovare soluzioni alla nostra crisi idrica, d'altra parte non dovrebbero pregiudicare l'accesso a questo servizio pubblico fondamentale. Quando si tratta dell'acqua il bene pubblico supera gli interessi privati. Terzo: anche l'acqua ha diritti al di là del suo utilizzo da parte dell'umanità. L'acqua appartiene alla Terra e ad altre specie viventi. La nostra fede in «una crescita illimitata» e il nostro trattamento dell'acqua come uno strumento dello sviluppo industriale ha messo i bacini idrici in pericolo. L'acqua non è solo una risorsa per la nostra convenienza, piacere e profitto. Essa è l'elemento essenziale in un ecosistema vivente. Dobbiamo adattare le nostre leggi e le nostre prassi per garantire la protezione dell'acqua e il ripristino dei bacini idrici, un antidoto al riscaldamento globale. In fine credo profondamente che l'acqua può insegnarci a vivere insieme solo se glielo permettiamo. In un mondo in cui la domanda di acqua supera la disponibilità ci possono essere conflitti idrici enormi. Ma proprio come può essere fonte di dispute, conflitti e violenza, l'acqua può anche riunire le persone, le comunità e le Nazioni in una ricerca condivisa di soluzioni. La tutela delle risorse idriche richiede modalità più collaborative e sostenibili per quanto riguarda la produzione alimentare, energetica e il commercio internazionale; necessita di una governance democratica e decisa. La mia speranza più profonda è che l'acqua possa diventare un dono della natura all'umanità e che ci possa insegnare a vivere sulla Terra in modo più sostenibile, in pace e rispetto con gli altri. Leggi Anche: Le risorse idriche saranno insufficienti per soddisfare la sete nel mondo
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