ANSAmed Unicef, in Siria un film dell'orrore, 6.500 bambini uccisi ROMA - Un "film dell'orrore con protagonisti bimbi innocenti che dura da 800 giorni": Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, descrive cosi' la crisi siriana vista dalla parte dell'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Infanzia. E all'ANSA fornisce in esclusiva l'ultimo, agghiacciante bilancio delle vittime infantili: oltre 6.500 bambini uccisi, un terzo dei quali aveva meno di 10 anni, decine di migliaia di feriti, circa 850 mila profughi. Ma non basta: ci sono documenti, spiega Iacomini, che testimoniano come in Siria ci siano "bambini usati come soldati, scudi umani, violentati e stuprati". "Il conflitto in Siria è uno dei più brutali al mondo a cui si è assistito negli ultimi decenni. Quattro milioni di bambini hanno immediato bisogno di aiuti umanitari, ma ogni bambino siriano è, in un modo o nell'altro, influenzato dalla crisi. Il caldo estivo sta ampliando i rischi cui sono esposti i bambini della Siria. Le temperature sono in aumento in un momento in cui l'acqua potabile è sempre più scarsa, i sistemi igienico-sanitari stanno collassando e i cumuli di rifiuti solidi peggiorano", denuncia. Pesante anche la comparazione con altri crisi: "Il numero di morti in Siria ha raggiunto quasi i due terzi del numero dei decessi di tutto il conflitto nei Balcani tra il 1991 e il 1999. Con più di 93.000 morti, la guerra in Siria ha già causato la morte di un numero tre volte superiore a quello del conflitto in Libia del 2011". Ancora: "rispetto alla crisi in Iraq 2003-2011, in cui sono stati registrati una media di 115.000 bambini profughi ogni anno, il conflitto in Siria ne ha già calcolato fino a oggi un numero quasi tre volte superiore, con una media di 325.000 bambini rifugiati ogni anno. Mentre 290.000 bambini sono fuggiti dal Sudan durante i sette anni di lunga crisi del Darfur, dal 2003 al 2010, oltre il doppio dei bambini è stato già costretto a lasciare la Siria solo negli ultimi due anni di conflitto. Durante i due anni di guerra in Siria, sono sfollati molti più bambini che durante il conflitto in Libia del 2011 e la crisi in Sudan 2003-2010 insieme. Anche se il conflitto in Libano, paese confinante con la Siria, è durato oltre 15 anni (1975-1990), la crisi in Siria ha già generato il doppio dei bambini rifugiati". "Le Nazioni Unite - prosegue Iacomini - hanno ricevuto un numero sempre più alto di segnalazioni sull'utilizzo di bambini da parte di gruppi armati di opposizione, come l'Esercito siriano libero. Ci sono decisive evidenze che i bambini vengono usati come combattenti, messaggeri, portatori e per scopi 'interni ', come cucinare, pulire, portare l'acqua o fornire assistenza medica ai feriti a sostegno delle varie parti in conflitto. Secondo un recente rapporto del Segretario generale Onu, le forze armate siriane hanno usato i bambini come scudi umani. Ci sono state anche una serie di accuse di impiego di ragazzini tra i 15 e i 17 anni dal parte di Shabiha (milizie affiliate al governo) in incursioni nei villaggi dove sono in corso pesanti combattimenti". Ma non e' finita: "Le Nazioni Unite hanno ricevuto evidenze certe di violenza sessuale contro donne e ragazze, in particolare durante i raid condotti dai militari siriani in aree dove sono in corso pesanti combattimenti, ma anche nei centri di detenzione e ai posti di blocco. Segnalazioni anche di presunti stupri e rapimenti di donne e ragazze da parte di gruppi armati di opposizione, in particolare nelle città percepite come filo-governative. Recenti rapporti verificati dalle Nazioni Unite e alcune interviste hanno documentato casi di violenza sessuale non solo nei confronti delle donne e delle ragazze, ma anche su uomini e bambini in Siria e fuori dal paese", conclude Iacomini.(ANSAmed).
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