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DEBKAfile Exclusive Report May 20, 2013 Dopo la vittoria ad al Qusayr, Siria e Hezbollah pianificano la guerra contro Israele Siria e Hezbollah, dopo la vittoria che ha rotto la presa dei ribelli sulla città strategica di Al Qusayr, Domenica 19 maggio. Dopo aver vinto la guerra civile in Siria, non fanno segreto dei loro piani per il "grande scontro", cioè il confronto militare con Israele. I capi militari israeliani stanno prendendo con la massima serietà le parole di Ibrahim al-Amin, direttore dell’ organo di Hezbollah, Al Akhbar, e anche buon amico del presidente siriano Bashar Assad, che ha scritto Lunedi: - La corda è tesa. Sia tesa al limite. Chiunque alle due estremità; Israele ad una estremità, Siria e Hezbollah all'altra, deve solo flettere un dito e la corda si romperà, e il grande confronto avrà luogo. Questa non è né una minaccia, né un'esagerazione o un’interpretazione. Questa è la situazione sul fronte settentrionale del nemico. Ora significa oggi, significa a quest'ora. Al-Amin ha scritto. Esperti di intelligence israeliani non hanno alcun dubbio che lo scrittore ha scritto quelle parole per volere del suo padrone di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e Bashar Assad. Portavoce e media israeliani hanno cercato di sminuire la portata del successo della forza congiunta che ha conquistato Al-Qusayr, che si trova sulla strada principale della Siria per il Libano e per Damasco, fino al Mediterraneo, insistendo sulle pesanti perdite subite da Hezbollah, 50 morti e molti altri gravemente feriti. Ma queste perdite non tolgono il ruolo centrale dell’alleato iraniano che ha reso clamorosa la sconfitta dei ribelli siriani e decisiva la vittoria dell'esercito siriano. Non si può negare che la battuta d'arresto subita dai ribelli siriani, sia stata provocata dall’essere abbandonati al loro destino nel momento più critico della rivolta, dai loro sostenitori negli Stati Uniti, in Turchia, in Giordania e negli emirati arabi del golfo. Le forze siriane ed Hezbollah si stanno preparando a girare a est per la loro prossima grande offensiva, la distruzione delle roccaforti dei ribelli a Homs. Le nostre fonti militari riportano che l'esercito siriano ha schierato la suo 14° Divisione e una unità di artiglieria semovente per questo sforzo comune. I portavoce dei ribelli avvertono che un massacro è imminente. DEBKAfile Exclusive Report May 20, 2013 After the al Qusayr victory, Syria and Hizballah plan war on Israel Syria and Hizballah, flushed with the success of breaking the rebel hold on the strategic town of al Qusayr, Sunday, May 19, are making no secret of their plans for the “great confrontation,” i.e. military confrontaiton with Israel after they win the Syrian civil war. Israel’s military leaders are taking with the utmost seriousness the words of Ibrahim al-Amin, editor of the Hizballah organ Al Akhbar, and a close buddy of Syrian president Bashar Assad, who wrote Monday: “The rope is taut. It is taut to the limit. Anyone at either end [Israel at one end, Syrian and Hizballah, at the other] need only flex a finger and it will break, and the great confrontation will take place. This is neither a threat, nor an exaggeration or interpretation. This is the situation on the enemy’s northern front. Now means today; it means this hour,” al-Amin wrote. Israeli intelligence experts have no doubt that the writer penned those words at the behest of his master, Hizballah’s Hassan Nasrallah, and Bashar Assad. Israeli spokesmen and media tried hard Monday to play down the scale of the joint force’s success in capturing al-Qusayr, which sits on Syria’s main road to Lebanon and the Damascus high road to the Mediterranean, by harping on the heavy battle losses sustained by Hizballah 50 dead and many more gravely injured. But these losses do not detract from the Iranian Lebanese proxy’s pivotal role in the Syrian rebels’ resounding defeat and the Syrian army’s decisive victory. It cannot be denied that the fateful setback suffered by the Syrian rebels resulted from their being abandoned to their fate at the most critical moment of their uprising by their backers, the US, Turkey, Jordan and the Arab Gulf emirates. Syrian and Hizballah forces are getting ready to turn east for their next major offensive, the destruction of rebel strongholds in Homs and its outlying villages. Our military sources report the Syrian army has deployed its 14th Division and an expanded unit of self-propelled artillery for this joint effort. Rebel spokesmen warn that a massacre is in store.
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