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lunedì 22 aprile 2013 14:26

Siamo tutti di Qusayr

Hezbollah guida la repressione nella battaglia di Qusayr, città strategica lungo il confine tra Libano e Siria. Passa di lì la tenuta di Bashar al-Assad

Le truppe scelte di Hezbollah guidano la sanguinosissima battaglia per conquistare Qusayr, città di confine tra Libano e Siria. Perché da quel disgraziato centro siriano, popolato da numerosi sciiti libanesi, passa la tenuta del regime di Bashar al-Assad.

Qusayr infatti è fondamentale per diversi motivi: perché è adiacente alla grande via di comunicazione che unisce Damasco e la costa, e perché senza Qusayr non ci sarebbe più la cintura di sicurezza che unisce il sud del Libano, la Beqaa in territorio libanese e le montagna alawita in territorio siriano. Questo è lo "stato ombra" della reciproca sicurezza, per Assad domani e per Hezbollah già oggi.

Lungo questa via Hezbollah si gioca la sua partita di garante dell'ordine khomeinista, e nella circostanza del momento khameinista.

Che la battaglia per Qusayr possa comportare il coinvolgimento del Libano nella guerra siriana è una frase priva di senso per Hezbollah: per il partito di Nasrallah quel coinvolgimento c'è già stato, è un coinvolgimento avversato dalla sua base popolare, che non lo capisce, ma che per il leader è ormai una scelta esistenziale. L'asse che da Tehran porta a Baghdad, conquistata dai khomeinisti grazie a Bush, poi a Damasco e infine a Beirut sud, non può interrompersi: anche al prezzo di tutte le vite della povera Quasayr.

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