Fonte: russian.rt.com
Ad Adra in Siria i guerriglieri hanno commesso atrocità contro i civili Testimonianza: i guerriglieri ad Adra in Siria hanno commesso atrocita’ contro i civili La redazione di RT è riuscita ad entrare in contatto con il giornalista arabo Amir Spur che la settimana scorsa è miracolosamente riuscito ad uscire da Adra, citta’ espugnata dagli islamisti. I guerriglieri in lotta contro Assad, hanno giustiziato decine di di abitanti inermi. Dice Amir Spur di non essere ancora riuscito a riprendersi dal trauma, vissuto l’undici dicembre, nel “mercoledi’ nero”. “Grazie a Dio all’ultimo momento sono riuscito a prendere mia moglie e i bambini e scappare con loro sotto una gragnuola di colpi. E’ stato orribile … non auguro a nessuno una cosa del genere”, ricorda il giornalista. Lui ritiene che la sua fuga sia si stata un’azione sconsiderata, ma sempre meglio che cadere nelle mani di quelle bestie, che torturano e straziano la gente”. Adesso il giornalista riesce a mantenere ancora il contatto con alcuni conoscenti rimasti nella cittadina. Ma purtroppo con nessuno dei suoi colleghi. “Proprio poco fa ho parlato con uno dei miei amici. E’ ancora rifugiato nei sotterranei di casa sua. Gli islamisti l’hanno circondato come bestie. Hanno cercato cinque volte di irrompere”, ci racconta Spur. A quest’uomo l’ha salvato solo il fatto che l’edificio si è rivelato discretamente fortificato. Molti amici raccontano al giornalista che gli insorti hanno infierito in maniera orribile sulla popolazione civile. Hanno commesso vere e proprie atrocità nei confronti di persone disarmate, di semplici dipendenti statali, realizzando una carneficina. Un amico di Amir Spur residente nei pressi di Adra gli ha riferito che l’esercito lealista è gia’ arrivato nell’area. Lo dimostra l’intensificarsi di colpi e di scontri a fuoco. Un altro testimone di questo massacro racconta che ha abbandonato la città, ben sapendo che sarebbero arrivati i banditi. “Ho preso l’iniziativa di scappare perché so benissimo la «cultura» di questi banditi, che decapitano la gente o tagliano le braccia e le gambe. E ho preferito rischiare una pallottola per strada che finire nelle loro mani. Fossi rimasto a casa, avrebbero fatto a pezzi me e i miei figli” ha detto a RT. Secondo quest’uomo, hanno eliminato le persone fedeli alle istituzioni siriane. “I banditi avevano in anticipo delle liste di funzionari abitanti in città. Significa che hanno studiato accuratamente il tessuto sociale della città e sapevano chi ricopre incarichi governativi. Gli insorti avevano gli indirizzi e seguivano questa lista. Facevano uscire le persone dalle abitazioni e le processavano con il cosiddetto “Tribunale Shariatico”. Credo lo chiamino cosi’. A seconda della sentenza, l’arrestato veniva poi condannato alla decapitazione”, ha concluso il testimone. Adesso gli insorti si stanno spingendo nella regione di Tarabis, lungo le principali vie d’accesso alla città. La loro intensità aumenta, e poi cala. Ricordiamo che piu’ di un migliaio di estremisti del gruppo "Al Nusra" ha attaccato l’undici dicembre, la città che si trova a 40 km da Damasco. I militanti hanno usato gran quantità di fumogeni e attaccato di sorpresa un checkpoint delle forze di difesa nazionale. I militari dopo una iniziale resistenza, sono stati costretti a ritirarsi per la superiorità numerica degli islamisti. I jihadisti hanno fatto irruzione nei quartieri residenziali abitati perlopiù dai lavoratori delle industrie locali e dalle loro famiglie. Questa incursione terroristica ha causato il panico in città. Parte della popolazione ha poi cercato rifugio negli scantinati. Mentre molti sono fuggiti nella vicina El Kuteyfu. Gli insorti si sono messi a razziare le panetterie e i negozi di generi alimentari. Sono state poi requisite le riserve di combustibile. I jihadisti, molti dei quali mercenari, si sono lasciati andare al massacro della locale comunità alawita, comprese donne e bambini. Solo nelle aree riprese dall'esercito governativo hanno ucciso più di 80 persone. Il numero totale delle vittime è ancora sconosciuto. In un singolo episodio hanno massacrato una intera famiglia. Altri sono stati rapiti per usarli come "scudi umani" nelle zone in cui sopraggiungevano le truppe governative. A quanto pare gli islamisti hanno fatto irruzione nella città dal confine iracheno. Il loro attacco, secondo gli esperti, aveva lo scopo di distogliere l'attenzione dell'esercito siriano dalle operazioni nelle montagne di Kalyamun e forzare il comando a indebolirne la linea, trasferendo parte delle truppe ad Adra. Fonte: http://russian.rt.com Link: http://russian.rt.com/article/19804 17.12.2013
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