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28 febbraio 2013

Siria - E' il Momento della Verità Rischio di Crisi Ingestibile

António Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), avverte che in Siria si sta avvicinando il “momento della verità”, esortando la comunità internazionale a non permettere che la situazione peggiori ulteriormente. 

Parlando al Consiglio di Sicurezza dell’ONU a New York mercoledì 22 febbraio, l’Alto Commissario ha evidenziato il rischio che il conflitto in Siria si diffonda nella regione. “Ciò che sta accadendo oggi in Siria rischia di esplodere nel giro di poco tempo, dando luogo ad un disastro cui la comunità internazionale potrebbe non riuscire a far fronte né in campo politico, né in quello relativo alla sicurezza, né umanitario”.  

Guterres ha sottolineato: “Non bisogna permettere che ciò avvenga”. 

Definendo la situazione attuale in Siria un “momento di verità”, l’Alto Commissario ha affermato: “La situazione umanitaria è talmente drammatica da non poter essere neanche descritta. Mese dopo mese, la crisi dei rifugiati accelera ad una velocità impressionante”. 

Il capo dell’UNHCR, che gestisce un’enorme operazione umanitaria per i rifugiati nei paesi confinanti e per centinaia di migliaia di sfollati interni in Siria, ha evidenziato che circa un anno dopo l’inizio del conflitto, nell’aprile 2012, i rifugiati registrati nei paesi della regione erano solo 33mila. 

“Stando ai dati aggiornati a ieri [lunedì 25 febbraio per chi legge], i rifugiati siriani registrati con l’UNHCR – o che hanno un appuntamento per la registrazione – nei paesi del Medio Oriente e del Nord Africa sono 940mila”, ha detto, aggiungendo che, a partire dall’inizio di gennaio di quest’anno, oltre 40mila persone sono fuggite dalla Siria ogni settimana. 

Guterres ha dichiarato che, nonostante le cifre siano “sconvolgenti”, non raccontano la sofferenza delle persone, soprattutto all’interno della Siria, dove gli sfollati interni sono circa 2 milioni ed oltre 4 milioni di persone subiscono le conseguenze del conflitto. “Non dobbiamo dimenticarci, inoltre, del mezzo milione di rifugiati palestinesi in Siria, anche loro colpiti dal conflitto”, ha aggiunto. 

I tre quarti dei rifugiati sono donne e bambini e, come ha dichiarato l’Alto Commissario, molti di loro hanno perso dei parenti e la maggior parte ha perso la propria casa, i propri averi ed i propri mezzi di sostentamento. “I bambini pagano il prezzo più alto”, ha sottolineato. “Migliaia di giovani vite sono state distrutte da questo conflitto e la generazione che rappresenta il futuro di un intero paese sarà segnata dalla violenza e dal trauma per molti anni a venire”. 

Guterres ha ricordato ai quindici membri del Consiglio di Sicurezza che i paesi che ospitano i rifugiati, come la Giordania, il Libano, la Turchia e l’Iraq, stanno pagando un prezzo sociale ed economico molto alto per la loro generosità e per il loro spirito umanitario. 

“I paesi d’asilo sono stati molto generosi ed hanno tenuto aperte le frontiere, ma non saranno in grado di farlo ancora a lungo”, ha dichiarato l’Alto Commissario,  sottolineando il fatto che la popolazione del Libano – circa 4 milioni di persone - è aumentata del 10 percento a causa dall’afflusso di rifugiati.

“La solidarietà internazionale a sostegno dei paesi ospitanti deve essere rafforzata con urgenza. Non si tratta di generosità, bensì di interesse personale illuminato”, ha insistito. “Aiutarli a far fronte alle conseguenze della crisi dei rifugiati è indispensabile, dato che è nell’interesse fondamentale di ognuno tutelare la loro stabilità economica e sociale”. 

Guterres ha concluso affermando che la situazione in Siria, con ogni probabilità, “peggiorerà ulteriormente prima che possa migliorare in alcun modo”. Ha aggiunto che, se si dovessero concretizzare gli scenari peggiori, la comunità internazionale dovrà incrementare ancora i propri sforzi umanitari. “Dovrà anche essere pronta a fronteggiare conseguenze imprevedibili, qualora la situazione in Siria degenerasse del tutto”. 

Ecco perché, ha sottolineato, la comunità internazionale non deve permettere che la crisi in Siria ed altre crisi perduranti nei paesi vicini trascinino nel baratro la regione e travolgano gli sforzi umanitari. 

L’Alto Commissario Guterres sarà in visita nei paesi della regione tra il 10 ed il 15 marzo, quando si fermerà in Turchia, Giordania e Libano.

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