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La poliomielite in Siria e l'immunità di gregge: cinquanta medici rifanno i conti e scrivono all'OMS È notizia degli ultimi giorni che una epidemia di poliomielite si stia diffondendo in Siria, dove, come sappiamo, imperversa ormai da troppo tempo una sanguinosa guerra civile e le condizioni igienico-sanitarie sono disperate. L'allarme degli esperti, partito sulla rivista scientifica «Lancet», ha avviato una mobilitazione di medici e organismi sanitari internazionali e nazionali che spinge per una rivaccinazione di massa della popolazione di interi paesi che si ritengono a bassa copertura vaccinale. Si ritiene, com’è noto, che la cosiddetta immunità di gregge, si raggiunga con almeno il 95% di popolazione vaccinata e che il raggiungimento di questo traguardo sia necessario per impedire la reintroduzione del virus e la sua circolazione e trasmissione tra i contatti. Dato che tutte le strategie vaccinali hanno sempre teso e tendono a questo traguardo, si deduce che tale criterio si basi sulla comprensione del comportamento della malattia e dell’effetto della vaccinazione. Ossia: se la copertura è al di sotto del 95% la malattia si comporta in un modo, al di sopra del 95% in un altro. Eppure, la realtà dei fatti pare contraddire tale assioma. Ci sono infatti innumerevoli paesi nel mondo con coperture al di sotto del 95% dove però la malattia ha comportamenti e andamenti completamente differenti: in alcuni paesi è completamente sparita, in altri ricompare a ondate epidemiche, in altri ancora rimane endemica. Pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo di medici impegnato per chiarire le modalità scientifiche del contagio e dell'efficacia dei vaccini e il relativo documento con analisi statistiche inviato all'OMS, all'Istituto superiore di sanità e ad altri organismi medici internazionali. OGGETTO: Comunicato stampa Allarme polio: i conti non tornano. Cinquanta medici scrivono all’Oms «Abbiamo analizzato gli scarsi dati disponibili, abbiamo preso atto degli allarmi scattati dopo i recenti dieci casi di poliomielite in Siria, abbiamo verificato numeri e coperture vaccinali e ci siamo resi conto che i conti non tornano. Per questo abbiamo deciso di scrivere all’Organizzazione Mondiale della Sanità chiedendo chiarimenti ma soprattutto informazioni, perché altrimenti si rischia di andare avanti dando tutto per scontato senza prendere atto della realtà». E’ la riflessione che ha indotto cinquanta medici e ricercatori a sottoscrivere un documento che pone una lunga serie di quesiti e soprattutto richiede dati e spiegazioni attualmente non disponibili; il documento è stato inviato all’Oms, ma anche alle altre autorità il cui impegno è quello di avere il polso della situazione come la Global Polio Eradication Initiative, il Centro Italiano di Sorveglianza Epidemiologica, l’Istituto Superiore di Sanità e la Cochrane Collaboration. «Qualcosa non quadra spiega il dottor Eugenio Serravalle, portavoce del gruppo di medici che ha firmato il documento pensiamo per esempio al fatto che la poliomielite teoricamente dovrebbe ricomparire dove le coperture vaccinali stanno al di sotto del 95%, percentuale che, come ci hanno sempre insegnato, garantisce la herd immunity, cioè l’immunità di gregge che impedisce al virus di circolare. Mentre non dovrebbe assolutamente ripresentarsi nei paesi che hanno raggiunto gli standard vaccinali richiesti. Invece non è così; noi le tabelle Oms-Unicef sulle coperture vaccinali le abbiamo esaminate tutte e ci siamo accorti che nella realtà le cose non vanno come ci dice la teoria. Ci sono paesi con coperture largamente al di sotto del 95% ma dove la polio ha comportamenti diversissimi: in alcuni paesi c’è, in altri no. Spesso questa differenza si riscontra tra paesi che hanno diverse condizioni di vita; si pensi all’Austria che, malgrado abbia solo un 83% di vaccinati, è polio-free, mentre in Pakistan, dove la copertura varia dal 75 all’83%, la polio è addirittura endemica. Ma la malattia si comporta diversamente anche in nazioni con condizioni igieniche e di vita simili e qui il raffronto può essere fatto ad esempio tra Pakistan e Congo; in Congo con coperture vaccinali analoghe, ma in certi anni anche molto inferiori, a quelle del Pakistan, la polio non è affatto endemica e negli ultimi 17 anni si sono avuti solo casi circoscritti. Altra anomalia è costituita da tutto il Sud America, dove ci sono nazioni che mai hanno raggiunto il 95% di copertura vaccinale ma che rientrano in un’area del mondo dichiarata anch’essa polio-free, cioè libera dalla polio. Poi siamo andati a vedere cosa è accaduto nei paesi con herd immunity; ebbene, in diversi casi (si vedano Cina e Tajikistan) si sono ripresentati casi di polio malgrado la teoria ci dica che ciò dovrebbe essere impossibile». Di fronte a questi dati, aggiunge Serravalle, «occorre che l’Oms ci chiarisca se la herd immunity è un concetto da rivedere oppure no, visto che la realtà lo contraddice». I fatti ci dimostrano come non sia affatto vero che dove la copertura vaccinale si abbassa al di sotto del 95% la polio torna per forza, così come non è vero che con una copertura del 95 la polio non torna più. Uno degli aspetti che abbiamo provato a considerare è quello dell’esistenza di eventuali gruppi di cosiddetti “suscettibili”, persone concentrate in un’area e non vaccinate o vaccinate irregolarmente. Ma i dati non ci sono e quindi non ci è consentito capire se questi gruppi possano avere un ruolo nelle epidemie; infatti non è possibile sapere se ad ammalarsi sono proprio o solo questi soggetti e se questi soggetti diffondano il virus oppure se ad ammalarsi siano anche i soggetti vaccinati. Tutto ciò «ha, o dovrebbe avere, forti implicazioni anche nell’elaborazione delle strategie contro la malattia» prosegue Serravalle. Si pensi ad esempio all’utilizzo del vaccino a virus vivo, il cosiddetto OPV o Sabin che si somministra con le goccine ed è molto economico. «Da anni ormai si è preso atto del grosso problema della polio vaccinica, i casi cioè di paralisi flaccida dovuti al virus vaccinico che viene eliminato con le feci e quindi rimesso in circolo nell’ambiente. Questo virus vaccinico può provocare la malattia in chi riceve la vaccinazione e anche nelle persone che vengono a contatto con il vaccinato. Addirittura sulla rivista Lancet, qualche anno fa, si disse che non sarebbe stato possibile eradicare la polio se prima non si fosse smesso l’utillizzo dell’OPV. Oggi invece dagli esperti sentiamo dire il contrario. Due medici tedeschi hanno scritto su Lancet di recente che la polio in Siria minaccia soprattutto quei paesi europei dove non si usa più l’OPV. Bisogna fare chiarezza, su questo non c’è dubbio». Riguardo la preoccupazione per l’arrivo in Europa di rifugiati siriani, la lettera inviata all’Oms fa presente che «dai rapporti Eurostat si evince come da decenni stiano arrivando in Europa centinaia di migliaia di rifugiati dai paesi dove la polio c’è, senza che questo abbia mai causato il ritorno della malattia nei paesi ospitanti. Siamo di fronte a una incredibile serie di coincidenze fortunate oppure ci sono altri ragionamenti da fare?». «Insomma, attendiamo risposte chiare. Senza queste, come possiamo infornare correttamente e onestamente i nostri pazienti? E soprattutto: come possiamo avere certezze su ciò che si sta facendo?». Firme Referente e portavoce: Dr. Eugenio Serravalle, pediatra, via Firenze 8, 56123 Pisa Dr. Teresa Adami, specialista in Malattie Infettive e Omeopatia Dr. Carlo Alessandria, Dirigente Medico I livello SC Gastroenterologia ed Epatologia, Città della Salute e della Scienza di Torino Dr. Tancredi Ascani , medico omeopata Dr. Pia Barilli Dr. Massimo Borghese, specialista in Otorinolaringoiatria Specialista in Foniatria, già Dirigente Ospedaliero e Docente in Università Dr Gino Burattoni, neuropsichiatra Dr. Marcella Brizzi, Medicina generale , Dirigente della Scuola per Operatore Bionaturale del Benessere di Bologna, Presidente dell’associazione Ting Spazzavento Centro Studi per l’educazione alla salute e alla prevenzione, già docente a contratto ai Corsi di Perfezionamento in Medicine Non Convenzionali Università di Milano Dr. Maurizio Cannarozzo, specialista in Medicina del Lavoro Psicoterapeuta Dr. Goffredo Chiavelli, pediatra Dr. Maurizio Conte, pediatra Dr. Stefano Ciappi, anestesista e omeopata Dr. Marco Colla, dirigente di I° livello presso l'Ospedale di Biella Divisione di Chirurgia generale Dr. Annamaria D'Alessandro Dr. Ciro D'Arpa, psichiatra , Dipartimento Epistemologia ed Etica Medica, Società Italiana di Medicina Omeopatica Dr. Teresa De Monte, pediatra di libera scelta Dr. Livio Dolzani, medico di medicina generale Dr. Sabine Eck Dr. Maria Laura Falasca, psichiatra Dr. Giuseppe Fagone Dr. Lucia Gasparini, endocrinologa Dr. Giorgio Leggeri, pediatra Dr. Roberto Gava, cardiologo, farmacologo Dr. Paolo Greco Dr. Gabriella Lesmo, specialista in pediatria, anestesiologia e rianimazione Dr. Macaluso Salvatore, odontoiatra Dr. Stefano Mangiavillano Dr. Alberto Mazzocchi, specialista in Chirurgia Maxillo Facciale Dr. Simona Mezzera, pediatra Dr. Dario Miedico, specialista in Medicina legale e epidemiologia Dr. Stefano Montanari, laureato in Farmacia, amministratore e direttore scientifico del Laboratorio Nanodiagnostics di Modena Dr. Gennaro Muscari Tomaioli, docente di medicina omeopatica Dr. Giovanni Palattella, specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione Dr. Michela Pazzaglia, medico omeopata Dr. Emma Pistelli, medico omeopata Dr. Raffaella Pomposelli, medico omeopata, presidente associazione Belladonna Dr. Maurizio Proietti, gruppo di ricerca Riras International Society Doctor of Environment ISDE Dr. Orazio Raffa, specialista in Igiene Preventiva e in Genetica Medica O spedale "Piemonte" di Messina Dr. Lucia Rasi Caldogno, pediatra Dr. Paolo Roberti di Sarsina, psichiatra, presidente della Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS-Ente Morale Prof. Mimma Rolla, endocrinologa in pensione, Università di Pisa Dr. Enza Sansone, specialista Ostetricia e Ginecologia Dr. Guido Sartori Dr. Sergio Segantini, medico omeopata, Associazione Lycopodium Dr. Francesco Siccardi, medico omeopata Dr. Pasquale Suma, medico omeopata Dr. Elena Tonini, psicoterapeuta, omeopata Dr. Angela Trigilia, specialista in Anestesia e Rianimazione Dr . Pierluigi Tubia, odontoiatra Dr. Roberto Vecchione, specialista in pediatria Dr. Franco Verzella, medico chirurgo, medicina funzionale Data Pisa, 21 novembre 2013
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