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NOW Una fonte rivela che i leader sciiti iracheni sono contrari a combattere in Siria Una fonte ben informata in Iraq, ha detto che il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, il più alto esponente religioso sciita in Iraq, rigetta il coinvolgimento nel conflitto siriano, inoltre dichiara di non mai aver emesso una fatwa per combattere in Siria, ne di aver espresso il suo parere pubblicamente. La leadership religiosa sciita di Najaf in Iraq, non vuole che gli sciiti si lascino coinvolgere nella guerra siriana, a differenza del leader sciita di Qom in Iran, ha riferito la fonte. Al Sistani e altri religiosi sciiti di alto rango, che risiedono a Najaf in Iraq, non sostengono pienamente la filosofia politica islamica che il sistema di governo iraniano sottoscrive. Dallo scoppio della guerra in Siria, i chierici iraniani a Qom hanno emesso delle fatwa invitando gli sciiti a sostenere il regime in Siria, combattendo, mentre gli Ayatollah di Najaf si sono mostrati meno militante in materia. La fonte ha aggiunto che Al Sistani permette la protezione del santuario di Sayyida Zeinab, se necessario, senza impegnarsi in battaglie in altre regioni siriane. La difesa del santuario sciita di pellegrinaggio Sayyida Zeinab fuori Damasco, è servita come una chiamata alle armi per i gruppi sciiti in tutta la regione. Un certo numero di sciiti iracheni sono andati in Siria per unirsi ai combattimenti dalla parte del regime. Nel frattempo, la stessa fonte ha anche detto che il leader del Movimento sadrista, lo sceicco Muqtada al-Sadr, condivide il punto di vista di Sistani. Al Sadr si dissocia dagli sciiti che combattono in Siria, considerandolo come un atto personale, ha detto la fonte. Al Sadr è salito alla ribalta dopo l’invasione Usa dell'Iraq nel 2003, entrando nel parlamento iracheno con un partito populista che detiene 40 seggi. NOW Top Iraqi Shiites reject fighting in Syria, source says A well-informed source in Iraq said that Grand Ayatollah Ali al-Sistanithe highest ranking Shiite cleric in Iraqrejects engaging in the Syrian conflict, although he did not issue a fatwa on the matter or voice his opinion publicly. “The Shiite religious leadership in [Iraq’s] Najaf does not want Shiites getting involved in the Syrian war, unlike the Shiite leadership in [Iran’s] Qom,” the source said. Sistani and other top Shiite clerics based out of Iraq’s Najaf do not fully support the Guardianship of the Islamist Jurist political philosophy that Iran’s ruling system subscribes to. Since the outbreak of war in Syria, Iran’s top clerics in Qom have issued fatwas calling on Shiites to support the regime in Syria fighting, while clerics in Najaf have been less militant on the matter. The source added that “Sistani allows the protection of the Sayyida Zeinab shrine if need be, without engaging in battles in other Syrian regions.” The defense of the Sayyida Zeinab shrinea Shiite pilgrimage site outside Damascushas served as a call to arms for Shiite groups across the region. A number of Iraqi Shiites have set out to Syria to join the fighting on the side of the regime. Meanwhile, the same source also said that leader of the Sadrist Movement, Sheikh Muqtada al-Sadr, shares Sistani’s point of view. “Sadr rejects Shiites fighting in Syria, and considers it as a personal act,” the source said. Sadr rose to prominence after the 2003 US invasion of Iraq, leading a populist party that holds 40 seats in the Iraqi parliament.
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