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Stars and stripes.com - July 22, 2013

Dempsey ha delineato cinque opzioni di intervento militare degli Stati Uniti nel conflitto siriano:

I meno coinvolti - trainers consigliari per coadiuvare la missione - non richiederebbero alcun coinvolgimento diretto di truppe Usa, in quanto fornirebbero training di formazione per i combattenti dell'opposizione.

Una seconda opzione, dovrebbe essere destinata ai sistemi di difesa aerea del regime: attacchi limitati, aria, terra, missili, le forze navali, le strutture militari di supporto e i nodi di comando, con colpi lanciati da oltre i confini siriani. A seconda della durata, i costi sarebbero nell'ordine dei miliardi.

Una terza opzione, adotta una no-fly zone, usando anche i sistemi di difesa antiaerea per controllare i cieli in tutto il paese. Perché sorvolare lo spazio aereo siriano con aerei americani sarebbe un rischio più alto per le truppe americane.

L'esercito americano potrebbe anche stabilire zone cuscinetto per proteggere i confini della Turchia e della Giordania, e anche per proteggere i civili siriani. Azione che richiederebbe no-fly zone parziali e comporterebbe molti degli stessi rischi e costi.

La quinta e la più complessa opzione che Dempsey ha delineato, è il controllo delle armi chimiche, richiederebbe una no-fly zone, attacchi aerei e missilistici, oltre a migliaia di truppe sul terreno.

La lettera di Dempsey incentrata sulla Siria, pubblicata Lunedì, sottolinea che la decisione sulle azioni militari non è affar suo.

La decisione sulla possibilità di introdurre la forza militare in Siria è una decisione di natura politica che la nostra nazione affida ai suoi leader civili, ha scritto … Capisco anche che meriti il mio miglior consiglio militare su come la forza militare potrebbe essere utilizzata al fine di decidere se debba essere usata … Una volta che agiamo, dobbiamo essere preparati a quello che viene dopo …. Un più ampio coinvolgimento sarebbe difficile da evitare.


Stars and stripes.com - July 22, 2013

Dempsey outlined five options for U.S. military action in the Syrian conflict:

         The least involved – a train, advise and assist mission – would require no U.S. troops to be directly involved with fighting as they delivered supplies and training to opposition fighters, Dempsey said.

            A second option, limited stand-off strikes, would target “high-value regime air defense, air, ground, missile, and naval forces as well as the supporting military facilities and command nodes,” with strikes launched from beyond Syrian borders. “Depending on duration, the costs would be in the billions,” Dempsey wrote.

            A third option, establishing a no-fly zone, would go further, taking out Syrian air-defenses to control the skies throughout the country. Because U.S. aircraft would be required to fly over Syrian airspace, the risk to U.S. troops would be higher, Dempsey said.

            The U.S. military could also establish buffer zones to protect Turkey’s or Jordan’s borders, or to protect Syrian civilians, Dempsey wrote. Doing would require partial no-fly zones and carry many of the same risks and costs.

            The fifth and most complex option Dempsey outlined, controlling chemical weapons, would require a no-fly zone, air and missile strikes, and thousands of troops on the ground.

Dempsey’s response, released on Monday, focused on Syria, stressing that the decision on military action is not his to make.

“The decision over whether to introduce military force is a political one that our Nation entrusts to its civilian leaders,” he wrote. “I also understand that you deserve my best military advice on how military force could be used in order to decide whether it should be used. “

 “Once we take action, we should be prepared for what comes next,” he said. “Deeper involvement is hard to avoid.”

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