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AFP, Beirut Damasco perde 150 uomini durante una battaglia con armi chimiche a Khan al-Assal Almeno 150 gli uomini del regime siriano che sono stati uccisi a Khan al-Assal, una cittadina nella provincia di Aleppo al centro di un’inchiesta per il presunto uso di armi chimiche, hanno detto gli osservatori Venerdì. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha anche aggiunto che almeno 10 persone sono state uccise Venerdì da un bombardamento del regime nella provincia nord-occidentale di Idlib. Le morti a Khan al-Assal, nel nord della Siria, sono avvenute quando il regime ha cercato di riconquistare la città, conquistata dai combattenti ribelli Lunedi. Più di 50 degli uccisi sono stati giustiziati dai ribelli dopo la caduta della città, mentre il resto sono morti in combattimento, ha detto l'Osservatorio, aggiungendo che 30 dei morti erano ufficiali. Da mesi i ribelli cercavano di prendere Khan al-Assal, un paese situato strategicamente nella zona ovest della provincia di Aleppo. Infine hanno conquistato la città Lunedi, ma nuovi combattimenti infuriavano ai suoi margini il giorno successivo, ha detto l'Osservatorio. Un Video amatoriale girato dai ribelli e distribuito dall'Osservatorio ha mostrato i corpi di decine di uomini delle forze del regime raccolti in un edificio che era stato il luogo di una battaglia. L’ufficio stampa della Nona Divisione ribelle ha sostenuto che i suoi combattenti hanno preso Khan al-Assal. Ma nel filmato distribuito dall'Osservatorio appare che jihadisti di Al-Nusra fossero dietro il rovesciamento del fronte. Aspri combattimenti imperversavano in marzo a Khan al-Assal durante otto giorni in cui 200 ribelli e uomini delle forze governative sono stati uccisi. Entrambe le parti si sono scambiate accuse di aver usato armi chimiche a Khan al-Assal e ucciso circa 30 persone, secondo un report rilasciato quel mese dall'Osservatorio e il regime. Durante una visita a Damasco di due inviati delle Nazioni Unite all'inizio di questa settimana, le autorità siriane hanno reiterato la loro richiesta che le Nazioni Unite sulla facciano chiarezza sul presunto utilizzo di armi chimiche a Khan al-Assal. Ma la perdita di Khan al-Assal dal controllo regime ha complicato ogni tentativo di mandare ispettori a visitare il sito. Altrove in Siria, l'Osservatorio ha riportato 10 persone uccise e diverse altre ferite in un bombardamento del regime sul villaggio di Idlib Basamis Venerdì. Attivisti dell'opposizione siriana continuano a tenere anche piccole proteste anti-regime in diverse città in tutto il paese. L'Osservatorio, che si avvale di una vasta rete di attivisti e medici per la sua informazione sul campo, ha detto almeno che 85 persone sono state uccise in tutta la Siria Giovedi, tra cui 29 civili, 32 ribelli e 24 soldati. AFP, Beirut NGO: Damascus loses 150 in ‘chemical arms’ town battle At least 150 Syrian regime forces have been killed in Khan al-Assal, a town in Aleppo province at the center of an alleged chemical weapons strike this year, monitors said Friday. The Syrian Observatory for Human Rights also said that at least 10 people were reported killed on Friday in regime shelling of the northwestern province of Idlib. The deaths in Khan al-Assal, northern Syria, came as the regime tried to recapture the town, which fell to rebel fighters on Monday. More than 50 of those killed were executed by rebels after the town fell, with the rest having died in fighting, the Observatory said, adding that 30 of the dead were officers. Rebels had for months tried to take Khan al-Assal, a strategically located town in the west of Aleppo province. They finally seized the town on Monday but fighting raged on its edges the next day, said the Observatory. Amateur video filmed by rebels and distributed by the Observatory showed the bodies of dozens of regime forces in a building that had been the site of a battle. The mainstream rebel Ninth Division claimed its fighters took Khan al-Assal. But footage distributed by the Britain-based Observatory said jihadists including Al-Nusra Front were behind the takeover. Fierce fighting raged in March in Khan al-Assal during eight days in which 200 rebels and government forces were killed. Both sides have traded accusations that chemical weapons were used in Khan al-Assal and killed around 30 people, according to a toll released that month by the Observatory and the regime. During a visit to Damascus by two UN envoys earlier this week, Syrian authorities reiterated their demand that the United Nations focus on investigating the alleged use of chemical weapons in Khan al-Assal. Khan al-Assal’s fall from regime control has complicated any effort to send in inspectors to visit the site. Elsewhere in Syria, the Observatory reported 10 people killed and several others wounded in regime shelling of the Idlib village of Basamis on Friday. Syria opposition activists also held small anti-regime protests in several towns across the country. The Observatory, which relies on a vast network of activists on the ground and medics for its information, said at least 85 people were killed throughout Syria on Thursday, including 29 civilians, 32 rebels and 24 soldiers.
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