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20 novembre 2013

Quel sindaco e i bambini della seconda C
di Giampiero Monaca
Maestro elementare in una scuola di Asti

C'è un maestro ad Asti che passa il tempo a ragionare di pace con i bambini della sua scuola elementare, leggendo don Milani e Sandro Pertini. E poi c'è un sindaco che da Messina chiama in classe per approfondire il tema. Cittadini ribelli crescono

Accadono cose strane in alcune scuole elementari: nella seconda C della Rio Crosio di Asti, ad esempio, i bambini prima ragionano di pace e guerra leggendo la Costituzione, don Milani, Sandro Pertini e Gandhi, poi commentano il bel gesto del sindaco di Messina, Renato Accorinti, che il 4 novembre, giornata dell’unità nazionale, ha esposto la bandiera della pace in un’iniziativa pubblica. Qualche giorno dopo il sindaco ha telefonato a quei bambini, per discutere insieme di pace. “Un momento dolcissimo, bello e molto intenso”, scrive Giampiero, il maestro della seconda C, che aggiunge: “Ieri leggo su Comune che il sindaco è stato denunciato per aver esposto la bandiera della pace. E ora come lo spiego ai bambini?”.

Insieme ai bambini della seconda C della scuola elementare Rio Crosio di Asti abbiamo festeggiato il 4 novembre leggendo la lettera di don Milani ai cappellani militari, poi abbiamo partecipato alla serata della pace promossa presso il Comune di Asti da Tempi di Fraternita con la collaborazione di Daniele Dal Colle.

A scuola abbiamo letto con attenzione l’articolo 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di soluzione alle controversie internazionali”, dunque si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai per dirla con Sandro Pertini. Don Milani e Gandhi ci offrono una loro soluzione: le uniche armi per l’unica guerra possibile e giusta sono le discussioni, lo sciopero e la disobbedienza civile. Questo abbiamo letto in classe grazie alla sempre attuale lettera di don Lorenzo Milani ai cappellani miilitari, nella quala li esortava a compiere fino in fondo e con coraggio il loro compito, svelare a tutti, anche ai ragazzi al fronte, che la guerra è un inutile massacro e che “non si fa ne di notte nè di giorno”, come dicono i miei alunni.

Alcuni giorni dopo abbiamo anche commentato e parlato del gesto del sindaco di Messina, Renato Accorinti, che il 4 novembre ha esposto la bandiera della pace citando le parole di papa Giovanni XXIII e di Pertini. Un gesto rispettoso dei caduti ma di condanna assoluta della guerra come soluzione alle controversie. Impossibile portare pace, con le armi, già lo avevano pensato, scritto e cantato con chiarezza altri bambini di questa scuola nel 2010 al ministro della difesa in occasione della guerra in Afghanistan (http://www.bimbisvegli.net/weblog/archives/97).

I bambini hanno riconosciuto nel gesto del sindaco di Messina il coraggio e la forza della pace di Gandhi, di Peppino Impastato, di Vittorio Arrigoni, di Graziella Campagna, di don Milani, di Gesù il Nazzareno, ma anche di Antigone e di Ipazia. Insomma lo hanno apprezzato e aggiunto ai nostri testimoni di libertà e pace sulla linea del tempo.

Elena si è poi accorta che il 12 novembre ricorre san Renato, “è l’onomastico del sindaco, gli facciamo gli auguri?”. Così abbiamo preso il telefono e abbiamo chiamato l’ufficio di segreteria del sindaco di Messina raccontando della nostra ”festa differente” e dell’apprezzamento riscosso dalla sua scelta coraggiosa. Bè il 12 intorno alle 10,30 squilla il telefono: “Ragazzi, è il prefisso di Messina… Ascoltiamo, è proprio lui…”. Renato Accorinti ci ha telefonato e in viva voce, lui e i bambini hanno dialogato citando di nuovo don Milani, la Costituzione, Gandhi. Un momento dolcissimo, bello, molto intenso, che ha davvero permesso ai miei “nanetti” di saltare in spalla a un “gigante” e grazie alla sua testimonianza, sono riusciti a scorgere ancora più lontano paesaggi di pace, libertà e giustizia qui e ora: la bellezza del percepire l’altro, del camminare insieme, dell’aspettare qualcosa che non si sa se arriverà, la bellezza dei margini…

Ieri leggo su Comune che il sindaco è stato denunciato per aver esposto la bandiera della pace. E ora come lo spiego ai bambini?

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