Redazione Il Fatto Quotidiano Malala all’Onu: “I talebani pensavano di zittirmi, ma non ci sono riusciti” I talebani “pensavano di zittirmi con una pallottola, ma non ci sono riusciti”. Malala Yousafzai, adolescente pakistana che a ottobre scorso è stata ferita da un colpo di pistola alla testa mentre era sul pullman che la riportava a casa da scuola ha tenuto un discorso alle Nazioni unite nel giorno del suo 16° compleanno. Sono qui ha detto al quartier generale Onu di New York per parlare a favore del diritto all’istruzione per ogni bambino”. “Un bambino, un insegnante e un libro possono cambiare il mondo. Impugniamo i nostri libri e le nostre penne, che sono loro le nostre armi più potenti ha aggiunto, parlando ad alcune centinaia di studenti presenti all’Assemblea Il 9 ottobre mi hanno sparato al lato sinistro della testa e pensavano che le pallottole potessero zittirmi. Ma non ci sono riusciti”. La platea ha a lungo applaudito la giovane e le ha cantato gli auguri di buon compleanno. Malala Yousafzai è la persona più giovane mai candidata al Premio Nobel per la pace. Nata nel 1997, è divenuta celebre per il suo impegno nella lotta per i diritti civili delle donne nella valle dello Swat, una zona del Pakistan soffocata dal controllo degli estremisti islamici. Per lo stesso impegno è stata vittima di un attentato. Ha raccontato la sua esperienza nell’autobiografia “I am Malala“.
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