http://grist.org/
http://wagingnonviolence.org
18 giugno 2013

Qualche volta gli attivisti hanno bisogno di ritirarsi, ricaricarsi e riabbracciare il corteggiamento, la sollecitazione, la riconquista …
di David Roberts

Cercare di cambiare il mondo in meglio, di essere cioè un attivista, un agente del cambiamento sociale, che vuol fare del bene, comunque lo si voglia chiamare, può essere faticoso e scoraggiante, soprattutto per i giovani di lanciarsi in esso pieni di energia e di speranza. Ciò di cui gli attivisti hanno più bisogno è ... beh, i soldi. Sono tutti stressati dai finanziamenti.

Ma quello di cui gli attivisti hanno bisogno di più è, per mancanza di un termine migliore, la ricarica. Hanno bisogno di stare insieme e rilassarsi, condividere storie, celebrare reciproche vittorie, commiserare le sconfitte e tornare in contatto con le convinzioni e le finalità più profonde. Questo è ciò che dà loro l'energia di cui hanno bisogno per andare avanti di fronte a lunghe battute d'arresto.

Sorprendentemente, però, ci sono pochissimi luoghi o programmi dedicati specificamente a tale scopo. Di tanto in tanto le organizzazioni avranno i propri ritiri, ma quelli tendono ad essere glorificati picnic aziendali. Agenti del cambiamento che s’incontrano alle conferenze ed agli eventi professionali, ma cle attive presentazioni in PowerPoint e l’imbarazzante chiacchierare intorno al distributore del caffè sono molto poco rigeneranti.

Ci dovrebbero essere più momenti di ricarica per gli agenti del cambiamento sociale. E' un problema che ho in mente, perché ho fatto visita ad un amico uno un paio di settimane fa.


http://wagingnonviolence.org
18 giugno 2013

Sometimes activists need to retreat, recharge and embrace the ‘woo’
By David Roberts

Trying to change the world for the better — being an activist, social change agent, do-gooder, whatever you want to call it — can be exhausting and dispiriting, especially for young people launching into it full of energy and hope. What activists need most is … well, money. They’re all stressed about funding.

But what activists need next most is, for lack of a better term, recharging. They need to get together and relax, share stories, celebrate each other’s victories, commiserate over defeats, and get back in touch with deeper convictions and purposes. That’s what gives them the energy they need to keep going in the face of setbacks.

Remarkably, though, there are very few venues or programs devoted specifically to that purpose. Occasionally organizations will have their own retreats, but those tend to be glorified company picnics. Changemakers see each other at conferences and professional events, but bad PowerPoint presentations and awkward small talk around the coffee dispenser are less than fully rejuvenating.

There should be more recharging stations for social change agents. It’s on my mind, because I visited one a couple weeks ago.

Top