Originale: Witness Against Torture Sciopero della fame a Guantanamo: giorno 152 Cari amici, dopo 152 giorni di sciopero della fame e ora dopo settimane dall’ultimo rinnovata promessa di Obama di chiudere il carcere Guantanamo resta in uno stato di emergenza morale, politica e medica. Più di quaranta uomini sono alimentati a forza, in una pratica condannata dalle organizzazioni per i diritti umani, dai professionisti medici e anche dal capo del Comitato del Senato sui Servizi d’Informazione statunitensi Dianne Feinstein (Democratica, California). Ma la determinazione dei detenuti resta integra mentre sopportano fame, malattie e nuove forme di tortura nel loro tentativo di ottenere giustizia. Ispirata dalla loro resistenza, la comunità mondiale prosegue nelle sue denunce. Questa mattina l’attore e artista rap Yasiin Bay (noto come Mos Def), in collaborazione con la Reprieve inglese, ha diffuso un video che mostra Bay mentre è alimentato a forza esattamente secondo le linee guida per l’alimentazione forzata a Guantanamo. E’ una visione dura, ma pensiamo sia importante GUARDARE e CONDIVIDERE (e la cui diffusione utilizzare come occasione per invitare le persone a partecipare al digiuno in corso di Witness Against Torture (WAT) testimoni contro la tortura). Con una tempistica scelta per coincidere con l’inizio del mese sacro del Ramadan, il video sta già attirando l’attenzione internazionale sulla barbara pratica dell’alimentazione forzata, specialmente in un tempo di digiuno nell’Islam. Qui, negli Stati Uniti, i detenuti del sistema carcerario della California stanno intraprendendo uno sciopero della fame per protestare contro l’utilizzo pervasivo dell’isolamento protratto nelle prigioni dello stato. Attivisti con GTMO stanno firmando una “promessa di resistenza” contro tali abusi e firmando una petizione a sostegno delle rivendicazioni chiave dello sciopero della fame statunitense. Inoltre centinaia di persone in tutto il paese continuano a impegnarsi in digiuni di solidarietà con gli scioperanti di Guantanamo, con molte persone da settimane in digiuno a tempo indeterminato. Diane Wilson ha recentemente concluso il suo digiuno di 58 giorni dopo aver scavalcato il recinto della Casa Bianca. Alla fine di questa email condividiamo una potente riflessione di un membro della nostra comunità estesa che ha partecipato al digiuno di solidarietà. Infine notizia delle nostre iniziative sta arrivando agli uomini di Guantanamo e fa una grande differenza per loro. Un avvocato di numerosi detenuti di Guantanamo ha recentemente scritto a Witness Against Torture per dire: Sono stato a GTMO tutta la settimana a incontrare i miei clienti. Voglio condividere con voi le seguenti parole di … Moath al-Alwi, un cittadino yemenita che è in carcere senza equo processo dal 2002. Moath è stato uno dei primi detenuti ad arrivare a GTMO, dove l’esercito USA gli ha assegnato il numero seriale di internamento ISN 028. E’ in sciopero della fame da febbraio e l’esercito statunitense lo sta ora sottoponendo ad alimentazione forzata. Moath mi ha comunicato quanto segue durante il nostro incontro, tradotto dall’arabo quanto più accuratamente mi è riuscito. “Ho avuto recentemente una conversazione interessante con uno degli ufficiali della Marina addetto alla mia alimentazione forzata qui a Guantanamo. Mi ha detto che era qui per assicurarsi che fossi trattato umanamente mentre ero alimentato a forza. Così gli ho riposto attraverso l’interprete dicendogli: ‘Quella che sto subendo ora è tortura e il popolo statunitense le dirà lo stesso. Le organizzazioni umanitarie, vari gruppi per i diritti e gruppi statunitensi come Witness Against Torture e Doctors Without Borders (Medici senza frontiere) hanno tutti dichiarato che quella che ha luogo a Guantanamo è una violazione dei diritti umani e che costituisce tortura.’ Il volto dell’uomo è mutato e se n’è andato” Gli uomini di GTMO sono perfettamente a conoscenza del vostro lavoro e i loro occhi si riempiono letteralmente di lacrime quando descrivo le varie iniziative di protesta che voi e i vostri compagni attivisti avete intrapreso per solidarietà con le loro sofferenze. Dire che sono grati è minimizzare. Sono i nostri occhi a riempirsi di lacrime nel prendere atto del significato di ciò che Moath ha condiviso: che le nostre azioni per quanto inadeguate noi le avvertiamo aiutano gli uomini di Guantanamo a resistere alle aggressioni alla loro dignità e ad affrontare i loro persecutori con un’accresciuta fiducia nella loro posizione e nell’interesse del mondo per la loro sofferenza. Non può essere affermazione maggiore del valore dei nostri sforzi né motivazione più grande per noi a lavorare con maggior vigore. Pace Jeremy Varon & Matt Daloisio Per Witness Against Torture
Da Z Net Lo spirito della resistenza è vivo www.znetitaly.org Fonte: http://www.zcommunications.org/day-152-of-the-guantanamo-hunger-strike-by-jeremy-varon
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