http://www.internazionale.it Lunedì comincia il processo contro Bradley Manning Lunedì 3 giugno comincia il processo contro Bradley Manning, il soldato americano di venticinque anni che quasi tre anni fa ha passato a Wikileaks 700mila documenti riservati. Come è riuscito Manning ad avere quelle notizie? E perché le ha diffuse?
Primo contatto
In questo modo aveva ottenuto una copia di un video che riprendeva l’uccisione di dodici civili, tra cui due giornalisti della Reuters, compiuta da alcuni militari statunitensi. Manning sostiene che voleva informare i cittadini statunitensi sulle azioni del governo e dell’esercito e aprire un dibattito sulla gestione dei conflitti in Afghanistan e Iraq. Per questo aveva cercato di contattare il Washington Post, il New York Times e Politico, sostenendo di avere informazioni “di enorme importanza” per l’opinione pubblica americana. Ma i suoi tentativi non avevano avuto successo. A quel punto ha deciso di mettersi in contatto con Julian Assange, il capo di Wikileaks, un’organizzazione internazionale non profit che raccoglie documenti riservati da fonti anonime e li rende pubblici. Il 5 aprile 2010 Wikileaks ha diffuso il video della strage di civili ottenuto da Manning e conosciuto oggi come Collateral murder. Poi, tra giugno e novembre 2010, ha reso pubblici 700mila documenti segreti in cui si parlava dei civili in Afghanistan morti per mano della Nato, di 15mila civili iracheni uccisi e non contati tra le vittime, di ordini di non indagare sugli abusi commessi dalle forze irachene, addestrate e supervisionate da quelle statunitensi. Di fatto, questi dati suggerivano che l’esercito e il governo statunitensi avevano mentito sulle operazioni di guerra condotte dagli Stati Uniti negli ultimi anni. Wikileaks ha protetto l’anonimato della sua fonte, senza rivelare che si trattava di Manning. Ma il soldato ha confidato a un ex hacker, Adrian Lamo, in una chat che era stato lui a passare le informazioni riservate e si è fatto scoprire. Il 29 maggio del 2010 è stato arrestato con l’accusa di aver scaricato dati confidenziali nel suo computer e di aver rivelato informazioni utili al nemico. Carcere e segreti
Nell’aprile del 2011, 295 esperti di legge statunitensi hanno firmato un documento in cui si dichiara che la detenzione di Manning viola la costituzione degli Stati Uniti. A maggio del 2012 sono cominciate le udienze preliminari del processo. Alle udienze non si possono fare video, registrazioni, foto o interviste a Manning, ma il 12 marzo la Freedom of the press foundation ha ricevuto l’audio della dichiarazione che Manning ha fatto in aula il 28 febbraio di quest’anno. Per la prima volta dal suo arresto si è sentita la voce di Manning. Il Guardian ha pubblicato la trascrizione del suo intervento. Colpevole, ma non abbastanza
L’accusa però non pensa che questa punizione sia sufficiente. Vuole che il soldato sia condannato anche per aver intenzionalmente aiutato il nemico (vale a dire Al Qaeda) fornendogli materiale confidenziale. La pena prevista in questo caso è l’ergastolo. Il processo in corte marziale comincerà il 3 giugno 2013. La procura ha chiamato a testimoniare 141 persone.
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