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http://www.ilcambiamento.it MUOS: crescono le tensioni a Niscemi in attesa della manifestazione nazionale A pochi giorni dalla manifestazione nazionale del 30 Marzo, a Niscemi l’aria si surriscalda e crescono le tensioni per via degli interventi repressivi delle forze dell’ordine. La protesta degli attivisti No Muos non è però mai cessata ed anzi è continuata con maggiore convinzione. Sono giornate dense di tensione e rabbia quelle delle ultime settimane precedenti la grande manifestazione NO MUOS prevista per il 30 marzo a Niscemi. Dopo l’incontro d’inizio mese tra il governo nazionale e quello siciliano in cui si è deciso di affidare ad un organismo tecnico indipendente la realizzazione di uno studio approfondito per valutare l’impatto sulla salute e sull’ambiente delle emissioni elettromagnetiche delle antenne, i meccanismi di equilibrio venutisi a creare sembrerebbero essersi rotti. Nonostante gli atti amministrativi di revoca dei lavori intrapresi del Governatore Crocetta, la mobilizzazione degli attivisti No Muos non è mai cessata ed anzi è continuata con maggiore convinzione in un clima di cauto ottimismo e di perene vigilanza visto il proseguo dei lavori nella base US all’indomani delle decisioni dell’ARS. Il movimento di protesta ha sempre vissuto sul chi va là ma sempre mantenendo un atteggiamento costruttivo e pacifista. Al suo interno è riuscito a convogliare la società civile che, specie negli ultimi mesi, ha trovato nel Comitato delle Mamme No Muos un catalizzatore di energie e di iniziative oltre che di rappresentatività genuina della mobilitazione. Proprio in questi giorni, quasi a volere espressamente rompere l’equilibrio vigile creatosi nella Riserva naturale della Sughereta, le forze dell’ordine non hanno avuto scrupoli nell’usare le maniere forti contro le mamme del Comitato che cercavano di bloccare l’ingresso degli operai nella base di Contrada Ulmo. Non contenti, e di fronte allo stupore e all’incredulità della cittadinanza di Niscemi e di tutti gli attivisti siciliani, sono state eseguite inoltre delle perquisizioni nelle case di decine di attivisti alla ricerca di armi ed esplosivo. Desta ancora più sorpresa nel popolo No Muos, leggere un comunicato della polizia con il quale si rende noto che, in quell’occasione, le forze dell’ordine sarebbero state oggetto di una sassaiola che avrebbe ferito tre poliziotti e questo avrebbe giustificato le perquisizioni effettuate. Atti e attività di aggressione e repressione che di certo suonano come di una nuova strategia di dissuasione e di discredito nei confronti di un movimento che con il trascorrere dei mesi ha raccolto la larga partecipazione della popolazione e che è riuscito con la forza della perseveranza e della coerenza a fare breccia nel resto del paese malgrado la disattenzione mediatica. Così, proprio nel momento in cui, teoricamente, si allenta il braccio di ferro politico-diplomatico tra governo nazionale e regionale, si induriscono i muscoli di quello più operativo, quello del fronte. Da un lato, lo Stato sembra fare retro marcia rispetto alle rigide posizioni iniziali pro USA, avallando l’idea di uno studio approfondito indipendente, dall’altro il suo braccio armato si mostra nervoso e non esita ad agire anche violentemente sul campo, nelle aree dei presidi di Niscemi, contro la cittadinanza e sempre a difesa dell’interesse americane. Il popolo No Muos non si sente più protetto né garantito dai suoi rappresentanti né tanto meno dalle istituzioni che, permettendo i recenti atti intimidatori delle forze di polizia, sembrano avere fatto un passo indietro e sembrano tergiversare rispetto alle posizioni sostenute in precedenza, in coincidenza della campagna elettorale nazionale. Tattiche o coincidenze congiunturali? Chi invece non fa passi indietro è la protesta pacifica della gente che crede fortemente nella causa e che in queste ore si prepara con sempre maggiore vigoria e decisione alla manifestazione del 30 marzo in cui spera di contare su una nutrita partecipazione e sulla solidarietà di tutto il paese.
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