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Venerdì 25 Gennaio 2013 16:22

Perquisizioni e fogli di via al presidio NoMuos

Il presidio NoMuos infastidisce e fa paura. Non si può che interpretare così quello che è successo e che in queste ore accade a Niscemi. A partire dall’alba, come ogni giorno, i presidianti hanno precluso con blocchi umani e barricate il passaggio ai camion che si dirigono verso lo stabilimento militare con lo scopo di fermare o quantomeno rallentare significativamente i lavori che completeranno l’impianto. Già nei giorni precedenti il controllo poliziesco sul presidio permanente si era intensificato; oggi l’esasperazione della questura vista la determinazione quotidiana dei manifestanti, ha probabilmente raggiunto il limite e così funzionari della digos, ovviamente scortati dalla celere, hanno risposto come solo sanno fare quando i movimenti e le lotte cominciano a preoccupare i piani alti della politica e della governance, cioè con l’intimidazione a suon di notifiche. Intorno alle 11:00 i funzionari si presentano infatti al presidio con l’intenzione di notificare appunto,  cinque fogli di via ad altrettanti presidianti. Il diniego dei manifestanti, che gli impediscono l’accesso all’area del presidio e l’indifferenza delle così denominate “mamme coraggio” che noncuranti dell’intimidazione continuavano ad effettuare i blocchi dei mezzi, ha sicuramente esacerbato la loro impotenza, dando il via ad atteggiamenti che minacciavano i manifestanti di arresto, con reiterati tentativi di carpirne qualcuno. Tra l’indignazione dei presenti e l’accorrere lesto di molti cittadini, richiamati alla difesa del presidio, la digos ha dovuto fare marcia indietro promettendo più decise incursioni.

C’è poco da spiegare cosa rappresenti tale sorta di atteggiamento che prova con atti repressivi a silenziare il dissenso e a spaccare in buoni e cattivi il movimento. Perora il fallimento della questura niscemese è evidente, anzi come sottolineato in un precedente articolo questi avvenimenti non fanno che avvicinare e rafforzare la comunità attorno al presidio e a chi lo vive quotidianamente. Di certo nei prossimi giorni però, il grado di attenzione al presidio dovrà essere sempre all’altezza, come stamattina.

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