Presseurop
Israele punisce con l’Ue per ritorsione contro il taglio dei fondi Israele ha annunciato la propria intenzione di “congelare” le relazioni con l’Unione europea e di impedire ai suoi operatori umanitari di entrare nei territori palestinesi occupati in segno di rappresaglia contro il bando Ue sul finanziamento delle organizzazioni israeliane con sede in quelle zone, riporta il Guardian. “Da giorni non viene concesso alle organizzazioni Ue alcun permesso di entrare a Gaza”, precisa il quotidiano prima di citare un funzionario israeliano secondo cui lo stato ebraico sta “congelando le relazioni [con l’Ue] in tutti i campi”. Israele ha accolto con rabbia l’annuncio della settimana scorsa dell’Ue e anche il boicottaggio dei prodotti dei territori palestinesi da parte di due supermercati olandesi. Nel suo editoriale Le Soir critica la reazione israeliana: Israele invia all’Europa un messaggio semplice: ‘pagate e state zitti’. Questo è chiaramente inaccettabile, e bisogna complimentarsi con l’Unione europea e con il suo governo di Bruxelles, spesso criticato per la sua pusillanimità diplomatica, per aver trasformato le parole in fatti. Israele, dal canto suo, sta portando avanti un gioco pericoloso. Con questo tipo di reazioni lo stato ebraico dimostra ancora una volta di provare disprezzo per tutta la legalità da cui non può trarre vantaggio. Così facendo aumenta quell’isolamento che nel paese viene esaltato dagli elementi più estremisti, gli stessi che utilizzano costantemente l’accusa di antisemitismo contro tutti coloro che, nel nome della legge o della compassione, non vogliono più contribuire a un’occupazione disastrosa.
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