Al Arabiya - 30 Luglio, 2013 La Ashton ha visitato il Cairo per inviare un messaggio chiaro: che i prigionieri detenuti per motivi politici dovrebbero essere rilasciati. Martedì, la Ashton, che ha lasciato il Cairo in un elicottero militare per incontrare Mursi per due ore, ha detto che stava bene e che ha accesso ad informazioni e notizie. Ha aggiunto: - Se le persone in posizioni di leadership e detenuti politici, il problema deve essere affrontato, perché avvicinare le persone, trovare una via comune in avanti, costruire la fiducia tra le persone è assolutamente vitale per il futuro. La Ashton ha detto inoltre che l'incontro è stato un’opportunità per discutere la situazione. Gli ho promesso che non rappresenterò le sue opinioni perché non è in grado di contraddirmi, se mi sbaglio, e ho voluto discutere con lui della situazione attuale.
Al-Masry Al-Youm - 30 luglio 2013 - Morsi ha detto enfaticamente alla Ashton che lui è il legittimo presidente dell'Egitto, eletto attraverso elezioni giudicate libere ed eque dall'Unione Europea. Il presidente deposto ha chiesto la fine delle violenze contro i sostenitori della Fratellanza e la liberazione dei prigionieri legati al gruppo islamico. |
http://nena-news.globalist.it/ Morsi dice no alla Ashton La rappresentante UE visita l'ex presidente e gli propone di partecipare alla stabilizzazione. Ma il leader della Fratellanza rigetta l'offerta. In arrivo una delegazione USA. Roma, 31 luglio 2013, Nena News - Una visita di alto livello quella concessa ieri a Mohammed Morsi, presidente egiziano agli arresti da quasi un mese, ora con l'accusa di spionaggio, omicidio e rapimento. A chiedere di vederlo era stata lunedì l'Alto Rappresentante UE agli Affari Esteri, Catherine Ashton, durante la sua prima visita ufficiale nel Paese post-golpe. La Ashton, al Cairo da lunedì, ha incontrato il presidente ad interim Mansour, il capo dell'esercito e ministro della Difesa Al-Sisi e alcuni leader dei Fratelli Musulmani. Ha fatto appello alla fine immediata delle violenze e chiesto che nel processo di stabilizzazione dell'Egitto prendessero parte tutte le fazioni politiche, Fratellanza compresa. E ieri ha deciso di far visita in carcere al deposto presidente Morsi. Durante l'incontro di due ore (che la rappresentante UE ha definito "amichevole e franco") la Ashton avrebbe reiterato a Morsi la richiesta fatta al resto delle autorità egiziane: la partecipazione alla riconciliazione nazionale. L'offerta, secondo quando riportato dal gruppo islamista Al-Gamaa Al-Islamiya intervistato dal sito di informazione Ahram, è stata rispedita al mittente: l'exit strategy proposta da Bruxelles non interessa a Morsi perché non gli permetterebbe di ritornare alla presidenza. Non interessa nemmeno ai suoi antagonisti. Ieri il vice presidente ad interim El Baradei ha detto no al possibile coinvolgimento di Morsi nella riconciliazione: "Penso che ci sia una road map diversa - ha detto El Baradei - Morsi ha fallito, ma la Fratellanza è parte del processo politico e vorrebbe che continuasse ad esserlo". Aggiungendo che per poter aprire al dialogo è necessaria la fine delle proteste contrapposte e dei sit-in. Il destino dell'ex presidente ha sollevato non poche preoccupazioni nella comunità internazionale: dalla Germania agli Stati Uniti fino alle Nazioni Unite, sono stati in molti a chiederne la scarcerazione, in quanto primo presidente democraticamente eletto del Paese. La visita della Ashton potrebbe rinfrancarli: "Volevo essere certa che stesse bene - ha detto - Ha accesso alla televisione e ai quotidiani ed è informato della situazione del Paese". Ieri anche da Washington è giunta la notizia di una possibile imminente visita in Egitto: su richiesta del presidente Obama, i due membri del Comitato dei Servizi Armati del Senato, John McCain e Lindsey Graham, potrebbero arrivare al Cairo la prossima settimana. Probabilmente saranno chiamati a valutare la situazione di un Paese a cui gli Stati Uniti garantiscono 1,3 miliardi di dollari l'anno in aiuti militari. Nena News
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