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28 giu, 2013

Cosa sta succedendo in Egitto

Due manifestazioni di segno opposto, una contro l'altra in sostegno, segneranno il primo anniversario del presidente Mohammed Morsi alla guida dell'Egitto post Mubarak. Scontri e morti , si parla già di seconda rivoluzione

A un anno dall’elezione a presidente dell’Egitto, nella prima consultazione elettorale dopo l’era di Hosni Mubarak deposto con una rivolta popolare nel 2011, la legittimità di Morsi al potere è oggetto di aspre divisioni nella società egiziana.

Semplificando fino a ridurre la divisone in due blocchi si può dire che da una parte c’è l’area che ha dato vita alla rivoluzione del gennaio 2011 formata dai movimenti riformisti, liberali e laici, e dall’altra ci sono gli islamisti, tradizionalisti e simpatizzanti del movimento dei Fratelli Musulmani, di cui il partito Giustizia e Libertà di Morsi è l’ala politica.

I primi sostengono che Morsi abbia tradito i valori della rivoluzione non riuscendo a soddisfare nessuna delle rivendicazioni originali che spinsero alla sollevazione gran parte del popolo egiziano. Per loro gli islamici al governo (anche il Parlamento è dominato dai Fratelli Musulmani) si stanno occupando solamente di come consolidare il loro potere senza affrontare i problemi economici del paese. Spesso Morsi si è scontrato con il potere giudiziario e ha fatto redigere una controversa nuova costituzione.

I secondi, ovvero i sostenitori di Morsi che oggi scenderanno in piazza per dimostrare il proprio calore al presidente, rivendicano la legittimità del potere di Morsi eletto, sostengono, attraverso elezioni libere e democratiche. Alla caduta di Mubarak, i Fratelli Musulmani, rimasti per buona parte distanti dalla rivolta di piazza, erano gli unici ad avere un’organizzazione politica capillare con sedi e rappresentanti in grado di fare campagna elettorale.

I Fratelli Musulmani hanno invitato i sostenitori di Morsi ad una messa fuori della moschea di Rabaa al-Adawiya nel quartiere Nasr City del Cairo. Al termine della celebrazione religiosa ci sarà una manifestazione.

Gli oppositori di Morsi, rappresentati politicamente dalla principale coalizione d’opposizione, il Fronte di Salvezza Nazionale, hanno indetto per il fine settimana una grande manifestazione per chiedere le elezioni presidenziali anticipate ma in vista dell’iniziativa dei Fratelli Musulmani hanno iniziato anche loro a raccogliersi in piazza Tahrir al Cairo, luogo simbolo della rivoluzione.

Nei giorni scorsi ci sono già stati scontri tra le due fazioni e una persona è stata uccisa presso la sede del Partito Libertà e Giustizia nella provincia di Sharqiya nel Delta del Nilo. La Fratellanza Musulmana ha detto che si trattava di un loro esponente e ha accusato l’opposizione per le violenze. Ci sono stati più di 400 feriti.

Un altro ragazzo è stato ucciso oggi, venerdì, negli scontri tra le due fazioni rivali nella città di Zagazig, sempre nella provincia di Sharqiya. 30 i feriti di cui 4 con armi da fuoco. Le vittime degli scontri sarebbero tutti appartenenti ai Fratelli Musulmani e al partito Libertà e Giustizia la cui sede è stata incendiata.

Altri due ragazzi sono morti per le ferite riportate negli scontri dei giorni scorsi.

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