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06/02/2013

Tunisia: ucciso Chokri Belaid, uno dei principali leader dell'opposizione. Manifestazioni di protesta e scontri in tutto il Paese

L'uccisione di Chokri Belaid, uno dei principali leader dell'opposizione tunisina, ha lasciato dietro di sé una scia di scontri e proteste in tutta la Tunisia. Quello di stamattina è stato il primo assassinio di un politico nella Tunisia post rivoluzione del gelsomino, il cui percorso dalla dittatura alla democrazia è stato considerato finora un modello per il mondo arabo.

Violenti scontri sono esplosi davanti al ministero degli interni di Tunisi, dove da stamane migliaia di manifestanti si sono radunanti per protestare contro l'assassinio di Chokri Belaid. Lo riferisce un corrispondente dell'Afp, precisando che la polizia ha lanciato diversi lacrimogeni nel tentativo di disperdere una folla intenta a scagliare pietre e bottiglie contro le forze di sicurezza. In molti hanno anche scandito slogan come "il popolo vuole la caduta del regime". A Tunisi i dimostranti sono scesi in corteo davanti al ministero dell'Interno e lungo il viale già teatro delle proteste che due anni fa portarono alla cacciata di Ben Ali. Il presidente tunisino Moncef Marzouki, che stamattina è intervenuto davanti al Parlamento europeo a Strasburgo, ha deciso di annullare la sua visita in programma al Cairo e di tornare in patria.

Belaid, che oltre all'attività politica praticava la professione di avvocato, è stato ferito a morte con quattro colpi d’arma da fuoco mentre usciva dalla sua abitazione. Si tratta di un omicidio estremamente significativo dal punto di vista politico: Belaid, infatti, era il segretario del Partito dei Patrioti Democratici, nonché uno dei massimi esponenti di Nidaa Tounes, una formazione politica di recente costruzione che è considerata la più importante dell’opposizione tunisina.

Negli ultimi mesi Nidaa Tounes è stata oggetto di numerosi atti di violenza da parte di miliziani della Lega per la protezione della rivoluzione, considerati fiancheggiatori del governo.

La notizia dell'assassinio ha scatenato la rabbia delle opposizioni. A Tunisi migliaia di persone si sono dirette verso il ministero degli Interni inneggiando a "Belaid, il nostro martire"), e manifestazioni spontanee sono segnalate in mote città (tra cui Sousse e Gafsa), con assalti e incendi a sedi di Ennahda, il partito islamico egemone al governo. A Kalaa Kebira, dove risiede la famiglia di Belaid, la sede locale di Ennahda è stata presa d'assalto e incendiata da una folla inferocita. A Sousse decine di persone hanno cercato di entrare nell'edificio del liceo privato Fayyala per incendiarlo, ma sono state respinte. Altre manifestazioni di protesta sono in corso a Kasserine e Biserta. Scontri si sono registrati in diverse parti del Paese, a cominciare da Beja. A Sfax la polizia ha sventato un tentativo di assalto al Governatorato ad opera di centinaia di persone che protestavano per la morte di Belaid. I manifestanti sono stati respinti, così come quelli che hanno tentato di incendiare la sede di Enanhda. Le scuole della città sono state chiuse; il governatore di Sfax si è allontanato protetto dalla polizia. A Tunisi le forze di polizia hanno sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti, nel tentativo di disperdere la folla.

A rendere noto l’omicidio di Belaid è stato il fratello della vittima. "Mio fratello – ha detto - è stato assassinato: sono disperato e addolorato". La moglie del leader dell'opposizione, parlando a Radio Mosaique, ha riferito che l'uomo politico è stato colpito da alcune pallottole mentre usciva di casa, in un quartiere della capitale. Sabato scorso Belaid aveva accusato "mercenari" al soldo del partito islamista Ennahda di aver attaccato una riunione del suo partito. L'uomo politico è deceduto, secondo una fonte di partito, in un clinica tunisina.

L'omicidio segna un inasprimento nei rapporti già tesi tra il governo e le forze di opposizione. A Tunisi migliaia di persone stanno affluendo in avenue Bourghiba per protestare davanti al Ministero dell'Interno, guidato da Ali Laarayedh, esponente di Ennahda. I manifestanti gridano slogan contro il governo, chiedendo le dimissioni del primo ministro Hamadi Jebali, pure lui di Ennahda, e stigmatizzando l'ondata di violenze politiche che si sta registrando in Tunisia contro gli oppositori.

L'uccisione di Chokri Belaid è stata condannata dal primo ministro tunisino Hamadi Jebali come "un atto di terrorismo che colpisce tutta la Tunisia". Si tratta - ha detto Jebali -di un atto criminale, di terrorismo, non solo contro Belaid, ma contro tutta la Tunisia". Il primo ministro ha quindi lanciato un appello ai tunisini affinché "diano prova di saggezza" e "non cadano nella trappola criminale di chi cerca di far piombare il Paese nel disordine". La protesta di fronte al ministero, però, continua a crescere, al punto che l'edificio è ormai assediato. I manifestanti chiedono giustizia per ""Chokri Belaid, il nostro martire".

La morte di Belaid ha avuto eco anche a livello internazionale. Il presidente francese, Francois Hollande ha condannato la morte "di una delle voci più coraggiose e libere" della Tunisia.

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