http://www.notiziegeopolitiche.net Libia. Ex ribelli rapiscono e poi liberano il premier Ali Zeidan, era al corrente della cattura di al-Liby
Un gruppo armato di ex ribelli ha sequestrato questa mattina e dopo qualche ora rilasciato a Tripoli il premier libico Ali Zeidan, prelevandolo dal Corinthia Hotel di Tripoli, dove risiedeva. A rivendicare il fatto sono stati i miliziani della “Camera dei rivoluzionari di Libia”, i quali hanno poi spiegato attraverso il loro portavoce “Il suo arresto giunge dopo una dichiarazione di John Kerry sulla cattura di Abu Anas al-Liby, dopo aver detto che il governo libico era al corrente dell’operazione”. In mattinata il governo libico aveva emesso una nota in cui si leggeva che “Il capo del governo di transizione, Ali Zeidan, è stato portato in una destinazione sconosciuta per ragioni sconosciute da un gruppo di uomini che si ritiene siano ex ribelli”. Il grave fatto è l’ennesima riprova che la Libia oggi è in mano alle oltre 500 milizie che non hanno accettato di sciogliersi nelle Forze di sicurezza: si tratta di gruppi armati che controllano interi territori e che di fatto gestiscono la sicurezza (ed il terrore) nei vari angoli del paese. Il libico 49enne Abu Anas al-Libi, già collaboratore di Bin Laden, è stato catturato in un blitz di un commando delle Forze statunitensi solo cinque giorni fa: è accusato di essere la “mente” degli attentati alle ambasciate americane del 1998 in Kenya and Tanzania e sospettato di essere dietro all’attacco al consolato statunitense di Bengasi, in cui persero la vita l’ambasciatore Chris Stevens, quattro funzionari ed una decina di poliziotti libici. Nei gironi scorsi da più parti della Libia Zeidan, che è premier il 15 ottobre 2012, è stato accusato di essere stato a conoscenza dell’azione dei Navy Seals statunitensi e addirittura di averla autorizzata. Due giorni fa l’ambasciatrice statunitense in Libia, Deborah Jones, è stata convocata dal ministro della Giustizia libico per rendere “chiarimenti” sul blitz, ma immediatamente è circolata la notizia dello spostamento di 200 Marines dalla Spagna alla base italiana di Sigonella. Secondo la Cnn, che ne ha dato notizia, la decisione è stata presa proprio per il concretizzarsi di “potenziali minacce” alla rappresentanza diplomatica Usa. Il 4 luglio a Roma Zeidan si era incontrato con il premier Enrico Letta per discutere di aiuti per la messa in sicurezza del paese e la ripresa della cooperazione, “incarico” che all’Italia è venuto dal G8 di giugno. Oggi a Roma è stata convocata una riunione, presso lo Stato maggiore della Difesa, tra il ministro della Difesa Mario Mauro e i vertici militari per “monitorare la situazione libica in raccordo con la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero degli Affari esteri”. A distanza di qualche ora è comunque giunta la notizia che il premier è stato rilasciato: gli ex ribelli, confluiti in un’unità antiterrorismo, lo avrebbero “arrestato” su indicazione della Procura, ma, al momento, le informazioni sono ancora poco chiare.
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