L'Huffington Post Libano, forte esplosione a Beirut. Morti e feriti. Ucciso ex ministro delle Finanze Mohammed Shattah Una fortissima esplosione è risuonata al centro di Beirut, in Libano. Secondo i media arabi, la deflagrazione è avvenuta non lontano dagli uffici del primo ministro. Al Arabiya riferisce che ci sono almeno cinque morti, tra cui l'ex ministro libanese delle Finanze Mohammed Shattah, attuale consigliere dell'ex premier Saad Hariri. L'esplosione sarebbe stata causata da una o più autobombe. La zona è quella degli alberghi e dei commerci, distante meno di un chilometro dal luogo dove fu ucciso nel 2005 l'allora premier Rafic Hariri e non lontano dal Serail, l'ufficio dell'attuale premier, Najib Mikati, e dal complesso roccaforte del governo. L'attentato ha riportato in primo piano l'instabilità del paese mediorientale, dove la tensione è sempre altissima a causa del vicino conflitto siriano. Shattah (62 anni) aveva ricoperto la carica di ambasciatore libanese negli Stati Uniti e consigliere dell'ex premier Fouad Siniora. Ultimamente l'ex ministro era stato incaricato di gestire a Beirut le relazioni politiche e con i media per conto di Hariri, da tempo residente all'estero per timore di esser ucciso nel suo Paese. Pochi minuti prima di essere ucciso, Shattah aveva scritto sul suo profilo Twitter un commento molto duro nei confronti del regime siriano e degli Hezbollah, alleati dell'Iran. L'ex ministro è morto mentre si trovava a bordo della sua auto, diretto a una riunione della coalizione dell'opposizione parlamentare in un palazzo poco lontano dal luogo dell'esplosione. Amal Mudallali - un altro consigliere di lungo corso di Hariri - ha detto all'HuffPost che la morte di Shattah rappresenta una perdita per le forze moderate in Libano. Secondo Mudallali, l'ex ministro "rappresentava la moderazione e la razionalità in un posto che negli ultimi nove anni è stato tutto tranne che razionale. Era davvero la persona razionale nella stanza in ogni momento. Rappresentava il meglio che il Libano poteva avere ed è proprio lì che hanno deciso di uccidere - uccidere la moderazione, perché vogliono che il Libano sia un luogo solo per radicali ed estremisti". Shattah aveva studiato negli Stati Uniti all'Università del Texas ed era stato per tre anni, dal 1997 al 2000, ambasciatore del Libano a Washington DC. "Sono devastato - ha commentato Mudallali - è una tragedia così grande". Per ora nessun gruppo ha rivendicato l'attentato. L'ex primo ministro Hariri implicitamente accusato il movimento sciita libanese Hezbollah, puntando il dito contro "coloro che fuggono la giustizia internazionale" per l'attentato a suo padre, Rafic Hariri. Tra tre settimane all'Aja inizierà il processo internazionale per l'uccisione del padre, anch'egli ex premier e morto in un attentato il 14 febbraio del 2005. Il processo Hariri comincerà in Olanda il 16 gennaio prossimo e alla sbarra ci sono, in contumacia, cinque membri del movimento sciita filo-iraniano Hezbollah.
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