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27 giu, 2013

Gli Ayoreo Totobiegosode

Ruspe nel cuore della terra degli Indiani isolati. Gli Indiani Ayoreo-Totobiegosode vivono nel Chaco, una vasta regione di fitta foresta arida che si estende dal Paraguay verso Bolivia e Argentina. Il loro territorio è stato acquistato da speculatori e allevatori che lo stanno rapidamente deforestando.

Gli Ayoreo sono suddivisi in numerosi sottogruppi diversi. I più isolati sono conosciuti con il nome di Totobiegosode, ovvero “il popolo del luogo dei cinghiali”. Molti di loro sono stati costretti a uscire dalla foresta sin dal 1969, ma alcuni continuano a evitare ogni contatto con l’esterno e a vivere in isolamento.

Il primo contatto regolare con il popolo dei bianchi è avvenuto tra gli anni quaranta e cinquanta, quando gli agricoltori mennoniti si stabilirono in colonie sulle loro terre. Gli Ayoreo si opposero all’invasione e ci furono morti da entrambe le parti.

Nel 1979 e nel 1986 i missionari fondamentalisti americani della New Tribe Mission parteciparono a delle autentiche “cacce all’uomo” a seguito delle quali grandi gruppi di Totobiegosode furono costretti con la forza ad abbandonare la foresta. Molti Ayoreo furono uccisi durante gli scontri, altri morirono in seguito, di malattie verso cui non avevano difese immunitarie. Altri gruppi di Totobiegosode sono usciti dalla foresta nel 1998 e nel 2004. L’invasione della loro terra li stava costringendo ad abbandonare continuamente le loro case, rendendo la vita estremamente dura. Un numero imprecisato resta tuttavia isolato e nomade.

La minaccia più grave per i Totobiegosode viene oggi dalla compagnia brasiliana Yaguarete Porá. Possiede un appezzamento di 78.000 ettari nel cuore del loro territorio, molto vicino a dove sono stati recentemente avvistati degli Ayoreo incontattati. La Yaguarete progetta di spianare gran parte dell’area per aprirvi un allevamento di bestiame, con effetti devastanti sulla possibilità degli Indiani di continuare a viverci.

Quasi tutta la terra degli Ayoreo si trova oggi nelle mani di latifondisti che assumono squadre di operai per abbattere gli alberi preziosi e poi introdurre il bestiame sulla terra disboscata. Molti dei nuovi proprietari terrieri sono Mennoniti, ma gran parte della terra degli Ayoreo è stata acquistata da facoltosi paraguaiani e da commercianti di bestiame brasiliani.

Gli Indiani rivendicano il riconoscimento di una sola porzione del loro territorio. Senza la foresta non possono nutrirsi né sostentarsi, e sono anche profondamente preoccupati per i loro parenti incontattati che ancora vi abitano.

Quest’area avrebbe dovuto essere assegnata agli Indiani anni fa, dato che sia la legislazione paraguaiana sia la Costituzione del paese riconoscono il diritto degli Indiani alla proprietà delle terre tradizionali. Tuttavia, i potenti latifondisti sono riusciti a fermare la legge ad ogni nuovo sviluppo, e hanno già spianato illegalmente una parte della foresta.

Nel cuore del territorio indiano c’è un appezzamento di 78.000 ettari di proprietà della compagnia brasiliana Yaguarete Porá. Un’ampia parte della foresta è già disboscata e si tratta di un’area molto vicina al luogo in cui sono stati recentemente avvistati gruppi di Ayoreo isolati. In risposta alla pubblica indignazione, la compagnia ha annunciato il progetto di convertire parte della sua terra in una “riserva naturale” ma, di fatto, l’idea è quella di distruggere circa due terzi della foresta.

Alcuni numeri danno con chiarezza il dramma di questa popolazione:

•   2.800.000 L’estensione stimata in ettari del territorio dei Totobiegosode 50 anni fa

•    550.000 Gli ettari di terra rivendicati nei tribunali dai Totobiegosode

•        78.549 Gli ettari di terra totobiegosode ‘posseduta’ dalla Yaguarete Porá S.A.

•        16.784 Gli ettari di “foresta ininterrotta” che la Yaguarete progetta di convertire in una “riserva naturale privata” nelle terre dei Totobiegosode.

Giusto per rifarsi l’immagine. 3.000 gli ettari di terra che si stima la Yaguarete abbia distrutto nel 2009, 2.533 Il numero di protocollo della risoluzione con cui il Ministero all’Ambiente del Paraguay ha cancellato nel 2008 la licenza a lavorare nella terra dei Totobiegosode concessa precedentemente alla Yaguarete.

I Totobiegosode vivono in piccole comunità. Coltivano zucche, fagioli e meloni nel terreno sabbioso e cacciano nella foresta. Apprezzano in modo particolare le tartarughe e i cinghiali, così come il miele, che si trova in abbondanza. Le famiglie – quattro o cinque per gruppo – vivono insieme in case comunitarie, nella foresta. Un palo di legno centrale sostiene una struttura a volta realizzata con piccoli rami d’albero ricoperti di fango secco.

Ogni famiglia ha il suo focolare all’esterno dell’abitazione e si dorme al coperto solo se piove. Al loro rito più importante hanno dato il nome di asojna, il succiacapre; il primo canto dell’uccello annunciava l’arrivo della stagione delle piogge e dava inizio a un mese di celebrazioni e festività.

Gli Ayoreo che oggi vivono in comunità stanziali abitano in capanne monofamigliari. Rimasti senza terra, non hanno altra scelta che lavorare come braccianti sottopagati negli allevamenti di bestiame che hanno occupato la maggior parte del loro territorio. I missionari evangelici della New Tribe Mission hanno una base vicino alle loro comunità ed esercitano un’enorme influenza sulle loro vite quotidiane.A causa loro, l’asojna e molte altre celebrazioni sono state abolite.

Gli Ayoreo-Totobiegosode stanno soffrendo immensamente per il furto della loro terra. Sebbene la costituzione paraguaiana garantisca i diritti alla terra degli Indiani, gli allevatori di bestiame si sono accaparrati gran parte del territorio degli Ayoreo costringendoli a uscire dalle loro foreste e rendendogli estremamente difficile l’autosostentamento. Molti continuano a vivere isolati nella foresta rimasta. A meno che quest’area non sia protetta rapidamente e riconosciuta come loro, verrà distrutta anch’essa.

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