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24 giugno 2013

Lettera aperta alla presidente Dilma Rousseff

Nel mezzo delle più vaste dimostrazioni di piazza cui il Brasile abbia assistito da decenni a questa parte, alcuni dei movimenti sociali più importanti del paese, tra cui il Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST), il sindacato Centrale Unificata dei Lavoratori (CUT) e l’Unione Nazionale degli Studenti (UNE), hanno inviato il 20 giugno 2013 la seguente lettera aperta alla presidente del Brasile Dilma Rousseff.

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Questa settimana il Brasile ha visto mobilitazioni in quindici capitali e in centinaia di altre città. Concordiamo con le dichiarazioni che emergono da tali proteste, che affermano l’importanza di queste mobilitazioni per la democrazia brasiliana, perché siamo consapevoli del fatto che in cambiamenti di cui abbiamo bisogno in questo paese si realizzeranno mediante la mobilitazione popolare.

Più che un fenomeno suscettibile di congetture, le recenti mobilitazioni sono un segno del graduale rinnovamento del potenziale della lotta popolare. E’ stata questa resistenza popolare che ha aperto la via ai risultati elettorali [del Partito dei Lavoratori del Brasile (PT) a base sindacale] del 2002, 2006 e 2010. Il nostro popolo, insofferente delle misure neoliberali, ha votato un progetto diverso. Al fine di realizzare tale progetto è stato necessario affrontare una forte resistenza, principalmente del capitale redditiero e dei settori neoliberali che continuano ad avere un forte peso nella società.

Ma è stato necessario anche confrontarsi con i limiti imposti da alleati dell’ultimo minuto, una borghesia interna che, contrastando le politiche governative, ha impedito l’attuazione di riforme strutturali, come nel caso delle aree delle riforme urbane e dei trasporti pubblici.

La crisi internazionale ha bloccato la crescita e con essa la continuità del progetto sostenuto da questo vasto fronte che, sinora, ha sostenuto il governo [del PT].

Le mobilitazioni recenti sono condotte da un variegato segmento di giovani che, per la prima volta, stanno partecipando alle mobilitazioni. Questo processo educa i suoi partecipanti, consentendo loro di comprendere la necessità di confrontarsi con coloro che trattengono il Brasile dal procedere in questo processo di democratizzazione della ricchezza, di accesso alla sanità, all’istruzione, alla terra, alla cultura, alla partecipazione politica e ai media.

I segmenti conservatori della società stanno tentando di mettere in discussione il significato di queste mobilitazioni. I media stanno cercando di dipingere il movimento come anti-Dilma e contro i politici corrotti, contro lo spreco di denaro pubblico e contro altre pretese che imporrebbero un ritorno al neoliberalismo. Noi crediamo che ci siano tante rivendicazioni, così come ci sono molte opinioni e visioni del mondo presenti nella società. Abbiamo a che fare con un grido d’indignazione da un popolo storicamente escluso dalla vita politica nazionale e abituato a considerare la politica come qualcosa che danneggia la società.

Considerato tutto questo, Presidente, noi le scriviamo per esprimere la nostra posizione a sostegno di politiche che garantiscano la riduzione delle tariffe dei trasporti pubblici riducendo i profitti delle grandi imprese. Siamo contrari alle politiche di esenzioni fiscali a tali imprese.

E’ ora che il governo attui queste rivendicazioni democratiche e popolari e stimoli la partecipazione e la politicizzazione della società. Noi ci impegniamo a promuovere ogni genere di dibattito su questi temi e ci mettiamo a sua disposizione per discuterli anche con il governo e le sue istituzioni.

Proponiamo l’urgente convocazione di un’assemblea nazionale che coinvolga la partecipazione dei governi statali, dei sindaci delle principali capitali e di rappresentanti di tutti i movimenti sociali. Per parte nostra siamo aperti al dialogo e crediamo che questa assemblea sia il solo modo per trovare una via per affrontare la grave crisi urbana che sta colpendo le nostre grandi città.

Il momento è giusto. Ci sono le più vaste mobilitazioni che la generazione attuale abbia mai visto e altre grandi dimostrazioni seguiranno. Speriamo che il governo attuale decida di governare con il popolo e non contro il popolo.

Firmato

Movimentos da Via Campesina Brasil, ADERE-MG, AP, Barão de Itararé, CIMI, CMP-MMC/SP, CMS, Coletivo Intervozes, CONEN, Consulta Popular, CTB, CUT, Fetraf, FNDC, FUP, Juventude Koinonia, Levante Popular da Juventude, MAB, MAM, MCP, MMM, MPA, MST, SENGE/PR, Sindipetro – SP, SINPAF, UBES, UBM, UJS, UNE, UNEGRO

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