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June 4, 2013

I peggiori islamofobi
di Hussein Ibish

Gli islamofobi più pericolosi e dannosi sono i violenti estremisti musulmani

Se l’islamofobia significa qualcosa, deve essere la paura e l'odio dei musulmani che rende più difficile per loro di vivere in diverse società dove operano in maniera efficace nell'economia e nella cultura globalizzata. Ma su questa base, chi sono in realtà i peggiori islamofobi?

Paradossalmente, non è un islamofobo chi fa una carriera demonizzando l'Islam e i musulmani come il sedicente cattolico santo guerriero Robert Spencer. Non sono neppure coloro per i quali l'odio grezzo è una sorta di passatempo demente come per l’ebrea estremista Pamela Geller. Non lo è neppure il più morbido bigottismo del comico americano agnostico e liberal Bill Maher, che non ama alcuna religione, ma individua l'Islam con particolare obbrobrio. Non sono islamofobi neanche i politici degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali come Peter King o Michelle Bachmann che hanno cercato di conquistare voti presentandosi come difensori del popolo da una quinta colonna musulmana.

Per tutti i danni che indubbiamente causano alla narrazione islamofoba, i peggiori islamofobi, sono gli estremisti islamici violenti che sembrano piegarsi alla fornitura della narrazioni islamofoba con qualche fondamento nella realtà. E' ridicolo identificare l'Islam con il terrorismo, come se i due siano sinonimi. Esistono un certo numero di altri terroristi e praticanti di omicidi politici. E, naturalmente, gli estremisti islamici violenti non sono solo una frangia nel mondo islamico, sono la frangia di una frangia.

Eppure le loro azioni stanno aggravando in modo univoco la paura e l'odio verso i  musulmani in Occidente e nel mondo.

I paradossi sono quasi infiniti. Il New York Times, per esempio, scrive che alla maratona di Boston, Tamerlano Tsarnaev era arrabbiato che il mondo raffigurasse l’Islam come una religione violenta. Così, ha deciso di provare a contribuire a dimostrare al mondo che è vero, uccidendo tante persone a caso in una manifestazione sportiva. Nessuna quantità delirante di bigotti, mercanti e propagatori di odio avrebbe potuto fare anche solo una frazione del danno che ha inflitto alla causa islamica, di cui era presumibilmente così preoccupato, Tamerlano Tsarnaev.

Fin dall'inizio, la varietà contemporanea di estremisti politici violenti sunniti e sciiti vedevono se stessi come difensori degli oppressi. In testa alla loro lista di ragioni c’è sempre stato lo sdegno per il modo in cui le società non musulmane occidentali rappresentano l'Islam e i musulmani. Come i peggiori stereotipi dei fanatici e violenti, Tsarnaev seguiva una tradizione che risale sostanzialmente alla fine degli anni 70, quando salafiti-jihadisti e Khomeinisti hanno stranamente cercato di difendere l'integrità e la reputazione dell'Islam usandolo per razionalizzare l'omicidio di massa di civili innocenti.

Quando le vignette danesi vengono intese come offensive del profeta Maometto, e le organizzazioni estremiste colgono l'occasione per organizzare scontri violenti con esiti mortali, chi è il vero fornitore di sentimento anti-musulmano? Alcuni dei cartoni animati erano razzisti, alcuni intelligenti, e alcuni semplicemente sciocchi. Se nessuno avesse reagito, sicuramente nessun vero danno sarebbe stato causato. Se qualcuno associato ai cartonisti stava effettivamente cercando di promuovere la paura e l'odio dei musulmani e dell'Islam, il loro lavoro è stato quasi del tutto fatto per loro da parte dei gruppi estremisti e la loro eccessiva, cinica e viziosa reazione. Quella era la vera islamofobia, infinitamente più grave di un insulto per l'Islam e i musulmani.

Probabilmente il primo incidente di questo bizzarro genere di promozione autoinflitta di islamofobia è stata la fatwa di morte minacciata dagli iraniani contro Salman Rushdie rilasciato da Khomeini nel 1989. Il suo romanzo I versetti satanici, non è in alcun senso un libro islamofobo o anti-musulmano, anche se contiene una deliziosa caricatura di Khomeini che, insieme alle motivazioni politiche più ciniche, è stata probabilmente la vera causa della minaccia di morte. Ma il libro venne condannato e bruciato dalle comunità musulmane, soprattutto in Gran Bretagna e in India, quasi interamente da gente che non ne aveva mai letto una sola parola, sulla base del fatto che era insultava l'Islam. Ancora una volta, il vero insulto è stato l’isterica reazione sanguinaria, i roghi di libri, le minacce di morte, le rivolte, e tutte le manifestazioni di rabbia orribili fabbricate artificialmente e fuori luogo.

Forse l’incidente più recente è la brutale uccisione di un soldato britannico da parte di due uomini nigeriani a Woolwich, nei sobborghi di Londra. Nella loro conseguente diatriba, hanno citato il solito racconto paranoico del mondo islamico sotto assedio da parte dell'Occidente. Naturalmente hanno anche lamentato di essere etichettati  come estremisti.

Ed è così che una piccola frazione di musulmani che sono probabilmente sinceramente indignati per le raffigurazioni negative dell'Islam, credendo sinceramente di agire nell’interesse dell’Islam, diventano la cosa che odiano di più. Essi sono gli alleati più affidabili dei nemici occidentali della religione musulmana, che li strumentalizza con le provocazioni più semplici. E sono, senza dubbio, gli islamofobi più pericolosi del mondo.


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June 4, 2013

The worst Islamophobes
By Hussein Ibish

The most dangerous and damaging Islamophobes are violent Muslim extremists

If Islamophobia means anything, it must be the fear and hatred of Muslims that makes it harder for them to live in diverse societies and operate effectively in the globalized economy and culture. But by that standard, who really are the worst Islamophobes?

Counterintuitively, it isn't those who make a career out of demonizing Islam and Muslims like the self-appointed Catholic holy warrior Robert Spencer. Nor is it those for whom raw hatred is some sort of demented hobby like Jewish extremist Pamela Geller. Nor is it even the softer bigotry of the liberal American agnostic comic Bill Maher, who doesn't like any religion but singles out Islam for particular opprobrium. It isn't even the politicians in the United States and other Western countries like Peter King or Michelle Bachmann who have tried to win votes by presenting themselves as defenders against a Muslim fifth column.

For all the harm purveyors of the standard Islamophobic narrative undoubtedly cause, the worst Islamophobes – indeed in many ways the real Islamophobes – are the violent Muslim extremists who seem bent on providing Islamophobic narratives with some basis in fact. It's ridiculous to equate Islam with terrorism as if the two are synonymous. There are any number of other terrorists and practitioners of political murder. And, of course, the violent Muslim extremists are not only a fringe in the Islamic world, they are a fringe of a fringe.

Yet their own actions are uniquely damaging in threatening, and sometimes even succeeding, in exacerbating fear and hatred of Muslims in the West and around the world.

The ironies are almost endless. The New York Times reported, for example, that Boston Marathon bomber Tamerlan Tsarnaev "was angry that the world pictures Islam as a violent religion.” So, he decided to try to help prove "the world" is right by murdering as many random people as possible at a sporting event. No amount of raving from bigots and propagandizing from hatemongers could possibly have done even a fraction of the harm he inflicted on the cause about which he was supposedly so concerned.

From their outset, the various forms of contemporary violent Sunni and Shiite political extremists saw themselves as defenders of the "downtrodden." Chief in their bill of particulars has always been outrage about the way the West and other non-Muslim societies depict Islam and Muslims. By living up to the worst stereotypes of Muslims as violent fanatics, Tsarnaev was following in a tradition that essentially dates back to the late 1970s, where Salafist-Jihadists and Khomeinites have bizarrely sought to defend the integrity and reputation of Islam by using it as a rationalization for the mass murder of innocent civilians.

When Danish cartoons are understood as "insulting" the prophet Mohammed, and extremist organizations take the opportunity to organize violent riots with deadly results, who is the real purveyor of anti-Muslim sentiment? Some of the cartoons were racist, some clever, and some merely silly. If no one had reacted, surely no real harm would have been caused. If anyone associated with the cartoons was actually trying to promote fear and hatred of Muslims and Islam, their work was almost entirely done for them by the extremist groups and their cynical and vicious overreaction. That was the real Islamophobia, and infinitely more serious an insult to Islam and Muslims.

Probably the first incident of this kind of bizarre, self-inflicted Muslim promotion of Islamophobia was the Iranian death-threat fatwa against Salman Rushdie issued by Ayatollah Khomeini in 1989. His novel The Satanic Verses is in no sense an Islamophobic or anti-Muslim book, even though it did contain a delicious caricature of Khomeini himself - which, along with the most cynical political ulterior motives, was probably the real reason for the death threat. But the book was already being condemned and burned by Muslim communities, especially in Britain and India, almost entirely by people who had never read a word of it on the grounds that it was "an insult to Islam." Again, the real insult was the hysterical, bloodthirsty reaction, book burnings, death threats, riots, and all of the hideous manifestations of manufactured or misplaced rage.

Perhaps the most such recent incident is the brutal killing of a British soldier by two Nigerian men in Woolwich. In their ensuing diatribe, they cited the usual paranoid narrative about the Islamic world being under siege from the West. Naturally they also complained about being labeled "extremists."

And thus it is that a tiny fraction of the world's Muslims – who are probably sincerely outraged at negative depictions of Islam and genuinely believe they are acting in its interests – become the very thing they hate the most. They are the most reliable allies of Western Muslim-haters, who play them like fiddles with the simplest provocations. And they are, without a doubt, the world's ultimate Islamophobes.

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