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Time for a New Strategy: nuovi cablogrammi segreti su Vicenza La strategia dell’imposizione del consenso
In questi giorni L’Espresso ha messo sotto la lente di ingrandimento nuovi cablogrammi dell’ambasciata Usa italiana resi pubblici da Wikileaks che parlano della questione della nuova base Usa al Dal Molin. Uno, in particolare, datato 10 novembre 2009, mette in luce gli accordi fatti sottobanco dai militari statunitensi con le forze politiche vicentine. Si tratta di cablogrammi che raccontano la nuova strategia di imposizione del consenso concordata tra i militari della Ederle e i leaders delle principali forze politiche vicentine per mettere fine all’opposizione della comunità locale e costruire un clima favorevole alla presenza della nuova base Usa. The reduction in violent opposition, and the tactical retreat of Mayor Variati, give us some breathing space to develop a strategy to ensure Dal Molin is completed and the 173rd consolidated in 2012 with a minimum of friction. Insomma, quel che stiamo vivendo in queste settimane - le gite scolastiche alle installazioni militari, il mancato open day alla cittadinanza e altre iniziative - sono il frutto di una strategia di lungo periodo che vede le forze politiche vicentine complici dell’esercito statunitense nel tentativo di "comprare" l’assenso - o almeno il silenzio - dei vicentini. With the message that "Dal Molin will happen, so let’s move on," we’re re-approaching Vicenza civil society leaders to find a way to ensure the USG has strong ties in Vicenza and a positive image that goes beyond military relationships. Despite lingering bad feelings in city hall, we have many local partners in this effort who have the same goal, including officials at the provincial and regional levels. Un ruolo particolarmente positivo, secondo gli statunitensi (e non c’è da stupirsi), lo svolge quello stesso partito che in televisione grida "paròni a casa nostra" e che, nel 2009, era a capo della Provincia e - guarda caso - controllava (con la stessa presidenza) la Società Autrostrade Brescia-Padova. The most positive outlook on the base expansion came from the Lega Nord Una verità, quella raccontata dai cablogrammi, che conferma quel che i vicentini dicono da anni: la nuova base Usa è costruita sull’inganno e, dopo le strutture militari, gli statunitensi vorrebbero costruire in questo modo anche il consenso a posteriori. Una strategia che, a quanto pare, ha tanti complici nascosti.
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