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2 maggio 2013

4 maggio, Il senso di tornare in piazza

Manifestare ancor una volta contro la militarizzazione della nostra città non è né scontato né rituale. Ha, invece, un significato profondo, imprescindibile, che si lega a quanto abbiamo fatto in questi anni e usa le parole dei nostri pensieri, delle nostre convinzioni.

Avevamo convocato la manifestazione nel momento in cui gli statunitensi, provocatoriamente, annunciarono di voler aprire per un giorno la nuova base Usa al Dal Molin alla cittadinanza, nel tentativo di legittimare a posteriori - offrendo hamburger e hot dog - l’imposizione della nuova installazione militare. Dopo l’annuncio della manifestazione, l’open day a stelle e strisce è stato annullato.

La cancellazione di un evento di propaganda, però, non ci basta. Vogliamo continuare a portare in piazza le ragioni - e sono tante - che ci fanno dire che di basi militari non ne vogliamo nemmeno una e che quelle presenti devono essere riconvertite.

E’ forse superfluo dire che, in un periodo di crisi, far sostenere ai cittadini italiani il 41% delle spese militari dovute alla presenza statunitense in Italia è folle e che quelle cifre enormi potrebbero essere destinate alla scuola, alla sanità, ai pensionati, a creare nuovo lavoro?

O è rituale sostenere che la guerra è uno strumento contro l’uomo e il mondo e per questo va fermata, anche mettendone in discussione le sue basi?

E’ scontato riaffermare che la sicurezza idraulica della nostra terra va garantita e che il nuovo ecomostro costruito al Dal Molin - come dimostrano recenti studi - la mette a repentaglio? E che la giustizia non può essere forte con i cittadini - processando decine di attivisti NoDalMolin per le iniziative degli anni scorsi - e debole con i potenti seppellendo sotto i faldoni gli esposti sui rischi e i pericoli che la nuova base comporta?

No, tutto ciò non è né scontato ne rituale. E ha bisogno, ancora una volta, di tutte e tutti noi. Per questo il 4 maggio saremo in piazza, con concetramento alle 10.00 al Piazzale della Stazione di Vicenza