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Fnsi, “differito sciopero non protesta”. Art.21, “in piazza contro la ‘legge-manette’ con la Costituzione in mano” “Rispettosi della vita istituzionale del Paese, per gli stessi principi di adesione al dettato della Costituzione messi a rischio da proposte di legge devastanti, che ci costringono alla più forte protesta perché aggrediscono il diritto dei cittadini alla verità dei fatti di interesse pubblico e all’autonomia dell’informazione, accogliamo l’appello alla riflessione che arriva dalla seconda carica dello Stato”. Lo spiega in una nota la Federazione Nazionale della Stampa. “E’ un appello che, parimenti, va rivolto ai proponenti delle norme legislative in discussione in Senato. La riflessione sarà speculare a quella che avanzerà nel corso del processo legislativo. Nello stesso tempo la Fnsi rileva che, per la prima volta, la sua protesta, dopo la proclamazione di uno sciopero dei giornalisti, registra la convergenza piena della Federazione degli Editori sulle ragioni di una protesta determinata, sostenuta dai comitati di redazione, dalle associazioni regionali di stampa e da migliaia di colleghi, rendendo possibile una grande iniziativa comune per consentire a milioni di italiani di capire cosa sta accadendo, quale sia il senso di una battaglia civile per il diritto alle verità delle notizie, all’autonomia e al pluralismo dell’informazione. Lo sciopero può, perciò, essere differito e nella giornata di domani saranno considerate e comunicate le modalità esecutive di tutte le iniziative di protesta in campo sempre a partire da lunedì prossimo per un allarme democratico alto”. “I giornalisti italiani hanno annunciato una manifestazione per lunedì davanti al Senato per dire no alla legge manette e per illuminare con la forza della informazione oscurità ed oscurantismi. Articolo21 ci sarà ed invita tutte le associazioni che in questi anni hanno lottato contro le leggi bavaglio a fare altrettanto portando con sé solo una candela e una copia della costituzione e lasciando a casa almeno in questa occasione simboli di parte o di partito”. Lo afferma in una nota il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti.
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