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5 dic 12

Stato di Palestina: il reale e il virtuale
di Michael Warschawski


Se, come ha detto Netanyahu, il riconoscimento della Palestina all’Onu non ha effetti pratici, è necessario prendere misure che trasformino il riconoscimento virtuale in una realtà tangibile. Tali misure sono il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS).

Concrete sanzioni internazionali porterebbero Netanyahu a rimangiarsi quanto detto e a riconoscere la realtà dello Stato di Palestina. Tuttavia, ciò richiede una forte mobilitazione civile per costringere Holland, la Merkel e gli altri leader a porre fine alle loro politiche ipocrite, che con una mano riconoscono la Palestina e con l’altra incrementano le relazioni europee con Israele.

“Non fatene un problema, questa risoluzione non ha affetti pratici”, ha detto Benjamin Netanyahu dopo il voto con cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto la Palestina come Stato non membro. Non un problema, forse, ma si può restare indifferenti al fatto che Israele ancora un volta si è trovato isolato, con il solo sostegno di Stati Uniti, Canada e Repubblica Ceca? Dimenticavo: anche le Isole Marshall, la Micronesia, Nauru e Palau hanno sostenuto la posizione israeliana.

Ma molto più significativa è stata la posizione europea. Guidati dalla Francia, Spagna, Italia, Grecia, Svezia e Belgio hanno votato a favore, mentre Germania, Gran Bretagna, Bulgaria e Romani – che inizialmente avevano promesso di votare contro – si sono astenuti. “Abbiamo perso l’Europa”, ha detto un funzionario del Ministero degli Esteri israeliano.

Israele non è stato mai così isolato nella comunità internazionale. L’arroganza coloniale israeliana e le sanguinose atrocità del suo governo di estrema destra sono riusciti ad allontanare Stati che fino ad oggi erano considerati amici dello Stato ebraico.

L’effetto è stato quello di amplificare l’entusiasmo del presidente Abbas. Il primo ministro israeliana non era del tutto in errore quando ha detto che la risoluzione non ha effetti pratici. Gli stessi Stati europei non hanno per caso votato a favore del recente incremento delle relazioni tra UE e Stato di Israele?

Il riconoscimento della Palestina come Stato non membro resta virtuale. Nei Territori Occupati – ora riconosciuti come Stato – ciò che è reale e concreto sono i piani coloniali metodicamente implementati da Israele molto tempo fa. In tale processo di colonizzazione, il confine tra Israele e Cisgiordania (la cosiddetta Linea Verde) è un piccolo pezzo di terra, che lascia molto meno territorio di quello definito dalle Nazioni Unite.

Se, come ha detto Netanyahu, il riconoscimento della Palestina all’Onu non ha effetti pratici, è necessario prendere misure che trasformino il riconoscimento virtuale in una realtà tangibile. Tali misure sono il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BDS). Concrete sanzioni internazionali porterebbero Netanyahu a rimangiarsi quanto detto e a riconoscere la realtà dello Stato di Palestina. Tuttavia, ciò richiede una forte mobilitazione civile per costringere Holland, la Merkel e gli altri leader a porre fine alle loro politiche ipocrite, che con una mano riconoscono la Palestina e con l’altra incrementano le relazioni europee con Israele.