http://nena-news.globalist.it Otto anni fa la morte misteriosa di Yasser Arafat Il sospetto che sia stato ucciso - tanti palestinesi puntano l'indice contro Israele - rimane forte. Il 26 novembre sara' riesumata la salma e due team di esperti la esamineranno
Ramallah, 11 novembre 2012, Nena News - Otto anni fa moriva Yasser Arafat, il leader piu' amato dai palestinesi (ma da alcuni di essi anche odiato), conosciuto anche con il nome di battaglia di "Abu Ammar". L'anniversario sara' ricordato oggi con cerimonie ufficiali a Ramallah e in altre citta' della Cisgiordania con raduni e cortei. La morte di Arafat e' rimasta sino ad oggi un mistero e il sospetto che sia stato ucciso - tanti palestinesi puntano l'indice contro Israele - rimane forte nei Territori occupati cosi' come nei campi profughi dell'esilio. Il prossimo 26 novembre saranno due i team di esperti - uno francese incaricato da Suha Tawill, la vedova di Arafat, e uno svizzero convocato dall'Anp - faranno prelievi e test sulla salma riesumata del presidente palestinese. Lo scorso luglio grazie ad un'inchiesta dell'emittente qatariota al Jazeera si riparlò della morte di Arafat, colpito da una malattia del sangue che i migliori medici francesi non seppero curare e neppure diagnosticare con certezza. Il leader palestinese sarebbe stato avvelenato. A dirlo sono state le analisi eseguite da un laboratorio di Losanna, incaricato da al Jazeera, su alcuni effetti personali di Arafat. Esami che hanno riscontrato una quantità elevata di polonio 210 sugli indumenti intimi, uno spazzolino da denti, la celebre kefiah, forniti al laboratorio dalla vedova di Arafat. Gli oggetti erano stati riconsegnati alla moglie dall'ospedale di Parigi in cui Arafat morì. Si è affacciata perciò la possibilità che il leader palestinese abbia fatto la stessa fine di Alexander Litvinenko, l'agente segreto russo dissidente, deceduto a Londra nel 2006 dopo una strana malattia causata proprio dall'esposizione al polonio. Arafat cominciò a stare male ad agosto 2004. Gli esami di laboratorio indicavano un inspiegabile calo delle piastrine. Ma non si trattava di leucemia, né di tumore. Le cose precipitarono ad ottobre e il presidente fu trasferito a Parigi. In Francia Arafat venne curato ed ebbe un leggero miglioramento ma il 3 novembre entrò in coma a causa di un'emorragia cerebrale devastante e l'11 novembre alle 3.30 spirò in ospedale. Da allora la popolazione palestinese ha sempre pensato ad un avvelenamento da parte di un collaborazionista di Israele che lavorava accanto ad Arafat. E l'ipotesi dell'«eliminazione» è stata avanzata da più parti, anche da famosi giornalisti israeliani. A distanza di quasi otto anni è arrivata l'inchiesta di al Jazeera e poi l'inchiesta della magistratura francese. Nena News
|