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lunedì 3 dicembre 2012 17:47

Francia, Gb, Svezia, Danimarca e Spagna convocano ambasciatori Israele

Gli europei alzano la voce ma Benyamin Netanyahu non torna indietro su nuove colonie e blocco fondi Anp

Gerusalemme, 03 dicembre 2012, Nena News - La Francia e la Gran Bretagna non richiamano i rispettivi ambasciatori a Tel Aviv come aveva riferito stamani il quotidiano Haaretz ma, con Svezia, Damimarca e Spagna, hanno convocato l'ambascitore israeliano nella propria capitale per manifestare la loro protesta per il piano di costruzione di 3000 nuovi alloggi per coloni israeliani in Cisgiordania e a Gerusalemme est, annunciato dal governo del premier Netanyahu, in risposta al voto delle Nazioni Unite che la scorsa settimana ha accolto la Palestina come stato osservatore. Un gesto forte che, ha avvertito un portavoce del Foreign Office, potrebbe essere seguito da reazioni ancora più decise se il governo israeliano non congelerà il suo piano edilizio. 

La tensione diplomatica continua a salire e, almeno in apparenza, peggiorano i rapporti tra Israele e l'Europa, dopo la decisione confermata ieri dal premier Netanyahu di andare avanti nella costruzione dei 3.000 alloggi, ignorando le pressioni della diplomazia mondiale, ribadite ieri anche dal rappresentante dell'Ue Catherine Ashton e dal segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon - e annunciando che Israele continuerà a costruire a Gerusalemme est e altrove ritenga opportuno. 

Inoltre il governo israeliano ha bloccato il trasferimento delle tasse verso l'Autorità nazionale palestinese (Anp) previsto dagli accordi di Oslo, rovinando ieri la festa di Ramallah nel giorno in cui il presidente palestinese Abu Mazen è tornato da «vincitore» in patria sull'onda voto favorevole dell'Assemblea generale al riconoscimento della Palestina quale Stato osservatore. 

Si tratta di 460 milioni di shekels (circa 92 milioni di euro) raccolti da Israele per conto dell'Anp e che dovevano essere trasferiti questo mese. La somma dovuta al governo dell'Anp sarà passata invece alla società elettrica israeliana, che vanta debiti nei confronti dei palestinesi. Un passo, questo, destinato a pesare sulle casse gia' vuote dell'Anp. Il governo israeliano, dominato dalla destra ultranazionalista, ieri durante la riunione settimanale ha respinto - all'unanimità - il voto di Palazzo di Vetro, affermando in una nota che il popolo ebraico avrebbe «un naturale, storico e legale diritto nei confronti della sua terra natale e di Gerusalemme come sua capitale». Nena News