Fonte: ADDAMEER
http://www.palestinarossa.it
7 luglio 2012

Comunicato congiunto: Addameer Prisoner Support
and Human Rights Association e Physicians for Human Rights – Israel 
Traduzione a cura di Mariano Mingarelli

Ramallah – Jaffa, 5 luglio 2012

Le associazioni Addameer e PHR-IL sono seriamente preoccupate per la vita di Akram Rikhawi, che è, ora, al suo 85° giorno di sciopero della fame. Ieri, 4 luglio, un medico indipendente del PHR-IL ha visitato Akram nel centro medico del carcere di Ramleh, visita che è stata possibile solo dopo un ricorso alla Corte Distrettuale di Israele, dove, alla fine, il giudice ha ordinato al Servizio Israeliano del Carcere (IPS) di consentire l’ingresso di un medico indipendente non oltre il 3 luglio.

A seguito della visita fatta ad Akram, il medico ha riferito il netto aggravamento dell’asma del prigioniero, che continua a essere malfermo. Il medico ritiene che Akram abbia ricevuto, come trattamento, dosi molto elevate di steroidi che possono causare a lungo termine danni irreversibili. Ha reiterato la raccomandazione per un esame immediato da parte di uno specialista in pneumologia, che non è stato eseguito come consigliato dopo la visita del 6 giugno fatta da un medico indipendente.

Akram ha pure riferito di soffrire di forti capogiri, che non può più camminare e che ha difficoltà a stare in piedi. Ancora più preoccupante è il fatto che Akram non ha ricevuto alcuna cura per queste cose, lasciandolo esposto al pericolo di cadute che potrebbero causare lesioni mortali a causa dell’osteoporosi. Il medico ha constatato, inoltre, che Akram prova intorpidimento e formicolio alla coscia destra, che potrebbero indicare un danno ai nervi periferici, e, nel timore che ci siano dei danni neurologici permanenti, ha consigliato un immediato esame in un ospedale pubblico.

L’IPS ha continuato a punire Akram per il suo sciopero della fame confiscandogli i libri e il materiale di lettura, isolandolo dagli altri detenuti e annullando la sua pausa giornaliera. Nonostante l’elevata umidità e quanto questa faccia male alla sua asma, è pure detenuto in una cella senza ventilatore o aria condizionata.

Akram ha fatto notare al medico indipendente e all’avvocato di Addameer , Mona Neddaf, che lo ha visitato oggi, di essere stato ricoverato di recente al Assaf Harofeh Hospital, ma di essere rimasto ammanettato per tutto il periodo al letto d’ospedale e di aver avuto l’impressione che i suoi bisogni fossero per lo più ignorati dal personale medico. Ha sottolineato alla signora Neddaf il suo desiderio di avere accesso illimitato ai medici indipendenti del PHR-IL.

Miss Neddaf ha visitato pure Samer Al-Barq, che è al 45° giorno di sciopero della fame per protestare contro il prolungamento della sua detenzione amministrativa. Ha notato che sembra notevolmente più debole di quanto lo fosse durante l’ultima visita del 25 giugno. Beve solo acqua con glucosio.

La famiglia di Samer ha riferito che egli soffre di disturbi renali e di pressione alta e che ha perso più del 25% del suo peso iniziale. Il 21 giugno, il PHR-IL ha presentato una richiesta per consentire l’accesso a medici indipendenti. Il 25 giugno, il IPS ha respinto tale richiesta senza fornire alcuna giustificazione.

Hassan Safari è al suo 15° giorno di rinnovo dello sciopero della fame, dopo che aveva trascorso ben 71 giorni in sciopero della fame prolungato. Il suo ultimo ordine di detenzione amministrativa avrebbe dovuto scadere il 29 giugno e, secondo l’accordo per porre fine allo sciopero della fame di massa dei prigionieri palestinesi, avrebbe dovuto essere rilasciato in quella stessa data. Tuttavia, il 21 giugno, in violazione dell’accordo, il suo avvocato è stato informato del rinnovo del suo ordine di detenzione amministrativa per altri sei mesi.

A quanto detto da Miss Neddaf dopo la visita odierna, l’avvocato di Hassan ha presentato una richiesta al giudice militare perché riesami l’accordo e prenda il considerazione il suo immediato rilascio. Il giudice ha risposto che avrebbe preso una decisione sulla questione fra due settimane. Hassan ha sottolineato che non avrebbe interrotto lo sciopero della fame fino a che non venisse rilasciato per tornarsene a casa a Nablus.

La scorsa settimana, Hassan è stato trasferito al centro medico della prigione di Ramleh ed è detenuto attualmente in una cella isolata. Beve acqua con sale e assume vitamine a causa del basso livello di potassio nel sangue. Ha perso circa 8 chili di peso dall’inizio della ripresa dello sciopero della fame. Il 26 giugno, il PHR-IL ha presentato la richiesta per consentire l’accesso ad un medico indipendente e non ha ancora ricevuto risposta da parte dell’IPS.

Alla luce del deterioramento delle condizioni dei rimanenti prigionieri palestinesi in sciopero della fame, il PHR-IL e Addameer chiedono alla comunità internazionale di intervenire immediatamente in loro nome e domandano:

•               il libero accesso di medici indipendenti per tutti gli scioperanti;

•               il trasferimento immediato di Akram Rikhawi e Samer Al-Barq in un ospedale pubblico, come pure lo spostamento di tutti i prigionieri in sciopero della fame da più di 40 giorni negli ospedali pubblici;

•               che nessuno in sciopero della fame venga incatenato durante il ricovero;

•               che a tutti gli scioperanti della fame – specialmente a coloro che sono in fase avanzata di sciopero – sia consentito ricevere le visite dei familiari, mentre sono ancora in stato cosciente;

•               che vengano fornite ai familiari tutte le informazioni per quanto riguarda lo stato di salute dei loro cari, in quanto è responsabilità degli ospedali e del personale medico in conformità alle norme di etica della professione medica;

•               che ad Akram Rikhawi venga concessa la libertà per ragioni umanitarie;

•               che Hassan Safari e Samer Al-Barq, insieme a tutti gli altri detenuti amministrativi, vengano liberati immediatamente e senza condizioni.