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Lo sciopero della fame è una forma di protesta nonviolenta caratterizzata dal digiuno degli scioperanti.

L'associazione mondiale dei medici nell'articolo 6 della dichiarazione di Tokyo del 1975 dichiara che i medici non devono intraprendere l'alimentazione forzata in alcune circostanze: - Quando un prigioniero rifiuta l'alimentazione ed è considerato dal medico come capace di formare un giudizio oggettivo e razionale riguardo alle conseguenze di tale rifiuto volontario di alimentazione, al prigioniero o alla prigioniera non sarà eseguita alcuna operazione. La decisione relativa alla capacità del prigioniero di formare un tal giudizio dovrebbe essere confermata da almeno un medico indipendente. Le conseguenze del rifiuto di alimentazione saranno spiegate dal medico al prigioniero. -

Questo principio fu ribadito nel 1998 dalla World Health Organization e adottato nello stesso anno dal Consiglio dei ministri della Comunità Europea dove si esplicita però che se le condizioni dello scioperante peggiorano significativamente i medici devono fare rapporto all’autorità appropriata che prenderà provvedimenti in accordo con la legislazione nazionale.