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Khader Adnan, una vittoria a metà
Dopo la cessazione di uno sciopero della fame lungo 66 giorni, un medico di Physicians for Human Rights e l’avvocato di Addameer Samer Sam’an hanno visitato giovedì Khader Adnan per verificarne le condizioni di salute. Secondo il medico di PHR, “le condizioni di Khader restano instabili. Dovrà affrontare una lunga e continuativa convalescenza”. Khader ora mangia tre pasti al giorno, ma gli è stato detto di mangiare lentamente. Il personale dell’ospedale ha sottolineato che, seppure si stia riprendendo bene, è importante rimanere cauti; ogni giorno di ricovero porta con sé dei rischi a causa delle difficoltà nel bilanciare le cure a seconda dei suoi bisogni e a causa del pericolo che abbia un attacco di cuore. I suoi muscoli sono ancora estremamente deboli e non gli permettono di camminare. Inoltre, l’impressione è che Khader possa essere spostato presto dall’ospedale riportato in prigione molto presto, un timore condiviso sia da Addammer che da PHR. Khader ha raccontato che, nelle ore precedenti all’accordo con gli ufficiali israeliani per la limitazione della sua detenzione, è stato minacciato di venir alimentato contro la sua volontà un’azione che avrebbe messo in serio pericolo la sua vita. Khader non ha ceduto fino a quando ha ricevuto assicurazione sul suo rilascio. Ha espresso grande gratitudine per i suoi compagni di prigionia e per tutti coloro che nel mondo lo hanno sostenuto e ha voluto ricordare alla comunità locale e a quella internazionale che la questione più importante sul tavolo non è il suo caso ma quello di tutti i prigionieri e i palestinesi che vivono sotto occupazione. In una decisione senza precedenti che può potenzialmente avere effetti anche sulla vita di altri prigionieri palestinesi, il 23 febbraio una corte distrettuale israeliana ha emesso una sentenza che ordina la rimozione delle manette dai polsi Khader nel suo letto d’ospedale. Il giudice Avraham Tal ha scritto nella sentenza giunta dopo la petizione di PHR e Addameer: “Alla luce delle condizioni mediche del richiedente, subito dopo uno sciopero della fame, le manette legate al letto per tutto il giorno, anche ad uno solo dei polsi, sono una misura non proporzionale”. Khader è rimasto ammanettato per tutto il periodo del suo ricovero nell’ospedale Zif e le manette sono state rimosse solo per brevissimi momenti. Le autorità carcerarie israeliane hanno affermato di aver rimosso le manette negli ultimi giorni di sciopero della fame, ma PHR e Addameer non ritengono sia vero. Il PHR ha inoltre fatto sapere che, appena terminato lo sciopero della fame, le manette sono subito tornate ai polsi di Khader. La sentenza del 23 febbraio autorizza Khader a rimanere legato al letto con un solo dei polsi in caso di visite “che non siano state autorizzate dalle autorità carcerarie”. Tuttavia, durante la visita che il suo avvocato e il medico di PHR hanno avuto giovedì, entrambe le braccia erano legate al letto. PHR e Addameer hanno il timore che Khader possa essere presto trasferito dall’ospedale e chiedono l’immediata fine della sua detenzione. Nonostante la crescente attenzione internazionale sul caso Adnan e sulla detenzione amministrativa imposta dagli israeliani e nonostante la vittoria di Khader nel far ridurre il periodo di detenzione, Addameer e PHR esprimono la loro costernazione per il mancato effettivo cambiamento delle condizioni di oltre 300 palestinesi detenuti in Israele senza accuse né processo. Al primo febbraio, erano 309 i prigionieri in detenzione amministrativa, ma nelle scorse settimane il loro numero è aumentato*. Hana al-Shalabi, detenuta palestinese in detenzione amministrativa rilasciata nell’ambito dello scambio di prigionieri tra Hamas e Israele ad ottobre, è stata di nuovo arrestata il 17 febbraio e le è stato imposto un ordine di detenzione amministrativa di sei mesi. Hana è in sciopero della fame da una settimana. Addameer e PHR chiedono l’immediata fine della pratica israeliana della detenzione arbitraria e che tutti i detenuti amministrativi vengano rilasciati. La detenzione amministrativa non dovrebbe mai essere utilizzata come misura di punizione collettiva o individuale. Secondo il diritto internazionale e umanitario, la detenzione amministrativa deve essere usata solo in casi di emergenza e la sua applicazione è soggetta a severe restrizioni. Addameer e PHR inoltre chiedono alla comunità internazionale di continuare a compiere pressioni su Israele affinché rispetti i suoi obblighi legali e ponga fine alle violazioni del diritto internazionale, costantemente e impunemente compiute nei confronti dei palestinesi. Addameer e PHR intendono infine ringraziare tutti coloro che hanno sostenuto la battaglia di Khader e i loro staff in questo lungo e stancante periodo e sperano che la pressione internazionale si mantenga viva fino a quando Khader sarà in buone condizioni di salute. *Attualmente due dei prigionieri in detenzione amministrativa da più tempo sono Ahmad Saqer, dal novembre 2008, e Ayed Dudeen di Addameeer, rilasciato dopo tre anni e mezzo nel luglio 2011 e subito riarrestato il mese successivo. Da allora ha già ricevuto due ordini di detenzione amministrativa. Addameer e PHR ricordano inoltre i 24 membri del Consiglio Legislativo Palestinese ancora in detenzione amministrativa.
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