Transform Now Plowshares is an effort by people of faith to transform weapons into real, life-giving alternatives, to build true peace.

Trasforma adesso i Vomeri, è uno sforzo fatto da gente di fede per trasformare le armi in vita reale, opportunità, per costruire la pace.


The story of the action
http://transformnowplowshares.wordpress.com/2012/07/28/action-narrative/


http://znetitaly.altervista.org
21 agosto 2012

Disobbedienza civile contro il nucleare
di Kennette Benedict

E’ stata la suora ottantaduenne ad attirare la mia attenzione. Nelle prime ore del mattino del 28 luglio suor Megan Rice, Michael R. Walli e Greg Boertje-Obed, del gruppo pacifista Plowshares [Vomeri], si sono aperti un varco attraverso la recinzione dell’impianto di armamenti nucleari Y-12 di Oak Ridge, Tennessee. Il gruppo ha scritto messaggi di protesta con lo spray, ha appeso striscioni e ha versato sangue nella struttura nazionale che produce le armi nucleari statunitensi e immagazzina uranio altamente arricchito. Quest’atto di disobbedienza civile è il più recente di una serie di proteste simili dal 1980, quando il gruppo è stato fondato per suscitare la consapevolezza pubblica dei continui pericoli delle armi nucleari.

Le piccole proteste presso le strutture nucleari e militari raramente ricevono grande attenzione mediatica. Ma questa sta suscitando più interesse delle altre del passato, perché i dimostranti sono stati in grado di eludere la sicurezza di uno dei più importanti e più vecchi impianti di produzione di bombe del paese. E’ stato in questo impianto che è stato prodotto l’uranio altamente arricchito usato per la bomba sganciata su Hiroshima il 6 agosto 1945, alla fine della seconda guerra mondiale.  I “Tre di Oak Ridge”, come sono diventati noti gli attivisti, hanno marcato l’anniversario di Hiroshima con il vandalismo, una straordinaria violazione della sicurezza dell’impianto Y-12.  Nella sua dichiarazione il trio ha anche protestato contro la costruzione programmata di una struttura da 6,5 miliardi di dollari di trasformazione dell’uranio vicino all’Y-12.

L’Amministrazione Nazionale della Sicurezza Nucleare ha riconosciuto la gravità dell’azione, che ha visto i manifestanti muoversi all’interno di una zona ad alta sicurezza dell’impianto, definendo ‘senza precedenti’ la violazione della sicurezza. La reazione del governo, sin qui, è consistita nell’elogiare l’appaltatore indipendente per la sicurezza, la WSI, per le sue iniziative successive, comprendenti una ‘sospensione della sicurezza’ per una settimana, un fermo della produzione di armi e un addestramento obbligatorio di aggiornamento per tutto il personale della sicurezza.

Gli esperti della politica di non-proliferazione, d’altro canto, attireranno l’attenzione sulla relativa facilità con cui questi dimostranti disarmati e non sofisticati hanno potuto superare la recinzione e introdursi nel cuore della struttura. Punteranno il dito sull’evento come ulteriore prova che la sicurezza nucleare – cioè la sicurezza di uranio e plutonio altamente arricchiti – dovrebbe essere una priorità assoluta, perché è il solo modo per impedire che gruppi terroristici s’impossessino di materiale per la produzione di una bomba nucleare. Contesteranno l’utilizzo di appaltatori privati per provvedere alla sicurezza delle strutture che producono e immagazzinano il materiale militare più pericoloso del governo. In realtà, l’intrusione a Oak Ridge ha avuto luogo pochi giorni dopo che la WSI aveva annunciato piani per eliminare circa 50 posti di lavoro nella sicurezza, compresi 34 addetti alla sicurezza dell’Y-12. Immagino che altri, come me, metteranno in discussione la necessità stessa degli impianti di fabbricazione delle bombe nucleari, specialmente in un momento in cui gli Stati Uniti, la Russia e altri paesi stanno parlando di una vasta riduzione degli arsenali nucleari e quando ex leader governativi, e persino il presidente degli Stati Uniti, si appellano a un “mondo privo di armi nucleari”.

Sono rimasta colpita dall’immagine dei tre attivisti dai capelli bianchi di un movimento che è iniziato nei tardi anni ’80 al vertice della guerra fredda. Alcuni possono trovare strano che una suora ottantaduenne e i suoi compagni – di 63 e 57 anni – contestino le armi nucleari. In un certo senso, tuttavia, le stesse armi sono ugualmente strane di questi tempi. Anch’esse invecchiano. Ma, diversamente dai manifestanti, le armi nucleari non sono più importanti e devono essere tranquillamente essere messe a riposo. Invece di creare nuovi materiali per rinnovare vecchie testate belliche è ora di abbandonarle gentilmente a quella buona notte. In altre parole è ora che le armi nucleari vadano in pensione e, col tempo, siano sepolte.

E chi meglio di quelli che sono cresciuti con esse può seppellirle? I figli del boom delle nascite che ora stanno invecchiando sono anche i figli della guerra fredda. Ricordiamo gli addestramenti alla difesa civile nelle scuole, i giorni tesi della crisi dei missili cubani, i rifugi antiatomici, e la paura di una guerra nucleare cui nessuno avrebbe potuto scampare. Abbiamo ancora ricordi muovono orrore e un senso di impotenza.

Prima di entrare dolcemente in quella buona notte, forse i figli della guerra fredda dovrebbero assicurarsi che le armi nucleari li accompagnino nella tomba. Per quelli tra noi tra i sessanta e i settant’anni, ancora attivi e con tempo a disposizione, l’abolizione delle armi nucleari è un obiettivo meritevole. Affermiamo di aver posto fine alla guerra del Vietnam con le nostre proteste e le nostre marce. Forse abbiamo in noi un ultimo atto di giustizia sociale. Forse potremmo realizzare la fine degli armamenti nucleari e cancellare la prospettiva della guerra nucleare per i nostri figli e nipoti.

Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/civil-disobedience-by-kennette-benedict

Originale: : Bulletin of the Atomic Scientists

traduzione di Giuseppe Volpe

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