http://www.ilcambiamento.it/ Nucleare: in Francia non chiuderà nessuna centrale Nessuna delle centrali nucleari francesi dovrà essere chiusa per motivi di sicurezza. Questo il verdetto contenuto nel rapporto dell'Autorità di sicurezza nucleare (Asn) redatto in base agli stress-test effettuati in seguito al disastro nucleare di Fukushima, avvenuto nel marzo scorso. “In seguito alle valutazioni complementari di sicurezza delle istallazioni nucleari prioritarie - riferisce l'Asn - si considera che quelle esaminate presentano un livello di sicurezza sufficiente per non richiedere l'arresto immediato di alcuna di esse”. Dubbi circa la possibile chiusura si avevano in particolare riguardo alla centrale di Fessenheim, in Alsazia, la più vecchia di quelle francesi e la cui chiusura è stata chiesta più volte dalle associazioni ambientaliste e da molti politici della vicina Svizzera. L'Autorità di sicurezza nucleare, pur avendo autorizzato il mantenimento in funzione di tutte le centrali presenti nel Paese, ha comunque sottolineato che la continua utilizzazione degli impianti richiede “il loro rafforzamento oltre gli attuali limiti di sicurezza, il più presto possibile”. Alla luce del recente disastro di Fukushima non è poi da sottovalutare il fatto che l'Asn ha rilevato che la maggior parte del personale non è sufficientemente consapevole dei rischi legati ad eventi sismici e che vi è una manutenzione inadeguata degli equipaggiamenti per il pompaggio dell'acqua. Adesso gli operatori delle centrali hanno sei mesi di tempo per presentare le loro procedure in caso di disastri. Il controllo delle centrali nucleari francesi è stato effettuato nel quadro di un accordo europeo per la revisione di tutti gli impianti all'indomani dell'incidente di Fukushima. Le 58 centrali nucleari francesi forniscono il 75% del fabbisogno nazionale di elettricità. A differenza di altri Paesi, come la Germania e la Svizzera, la Francia non ha cambiato la propria politica nucleare in seguito all'incidente dell'11 marzo in Giappone. E intanto gli esperti ingaggiati dalle autorità nipponiche per indagare sul sisma che ha messo in ginocchio il Giappone, rilevano la scarsa preparazione e organizzazione nel prevenire il disastro nucleare di Fukushima. Sotto accusa è in particolare la Tepco, gestore del disastrato impianto. Secondo il rapporto degli esperti, la Tepco non si aspettava che tutte le fonti elettriche si sarebbero interrotte simultaneamente in molti reattori nucleari a causa di un disastro naturale, e non ha formato squadre capaci di fare fronte a tali circostanze. La compagnia, inoltre, “non è riuscita a incorporare misure contro gli tsunami che fossero più efficaci dello standard attuato”. A parere degli esperti, tuttavia, anche il governo giapponese si è dimostrato impreparato.
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