http://www.eilmensile.it No Tav, il leader Alberto Perino in ospedale “Ci hanno attaccato brutalmente con idranti e lacrimogeni. Hanno fatto uso non solo di gas come il CS, ma anche di sostanze urticanti, contenute nell’acqua degli idranti”. Alberto Perino, leader dei No Tav, racconta così la notte di violenza subita dai manifestanti che ieri sono stati sgomberati dallo svincolo di Chianocco dell’autostrada A32 Torino-Bardonecchia: “Mi hanno fracassato di botte spiega dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Susa ma fortunatamente me la sono cavata con poco. Dietro di me ho visto cadere, investite dalla forza bruta degli agenti, due signore. Sono cadute, mi sono girato cercando di aiutarle perché non venissero calpestate, ma non ho potuto evitare che a una venisse spaccata una gamba”. L’escalation di tensione si è conclusa quando decine di blindati, preceduti da agenti in tenuta antisommossa, sono scesi dalle rampe del raccordo, usando gli idranti. Una ruspa seguita da altri agenti si è aperta la strada abbattendo la barricata. I No Tav che erano sulla carreggiata sono stati portati via di peso dalle forze dell’ordine fino alla rampa che collega la statale all’autostrada. “Almeno uno dei due idranti aveva materiale urticante aggiunge Francesco Richetto, altro manifestante del No Tav presente agli scontri . Non ho preso molta acqua, ma ho avuto prurito dopo i getti. Ancora non si riesce a capire quanti feriti ci siano stati, ma almeno un centinaio. Tra la manganellata, la caduta, la storta, la mano rotta, e infine la gamba rotta a una signora. L’intossicazione da gas CS è stata collettiva. Nessuno aveva le protezioni. Stavamo facendo un’azione pacifica, eravamo seduti per terra. Nessuno era pronto. Tutti intossicati, i gas sono entrati anche nelle case. C’è stata una vera e propria caccia all’uomo. Dopo l’autostrada la carica è proseguita per almeno un chilometro. Ci si rifugiava dove si poteva. In un ristorante la polizia ha sfondato a colpi di casco l’entrata. Alcuni hanno trovato riparo in una casa, e i lacrimogeni son stati tirati anche lì”. “L’escalation non l’abbiamo provocata noi, stiamo bene attenti a non confondere le cose puntualizza Alberto Perino , ma si è verificata dopo la manifestazione di sabato, con l’occupazione illegale e illegittima del terreno ‘manu militari’”. Il leader della protesta ha lanciato un nuovo appello alla mobilitazione nei prossimi giorni: “Stasera alle 18 ci sarà un nuovo incontro per stabilire quali iniziative adottare. Siamo determinati a continuare blocchi, assemblee e presidi. Dobbiamo resistere, perché se battono noi, battono tutti”.
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