http://www.notav.info Ravenna No CMC, il giorno dopo Lo striscione Cmc devastatori della Terra ha aperto la manifestazione, perché il messaggio fosse forte e chiaro. Gli elicotteri c’erano, mancavano i cecchini sui tetti. Eppure, nonostante un percorso periferico, esterno al centro cittadino, la città era alle finestre e sui balconi, ogni balcone una videocamera o una macchina fotografica, un saluto. Era ai lati delle strade infiorate di passanti e biciclette, di chi scendeva da casa per ricevere un sacchettino di semi. Eppure, tra i pochi che rifiutavano un volantino erano in molti a riceverlo con un sorriso e inaspettatamente moltissimi a richiederlo. Eppure il sindaco Matteucci, in una dichiarazione resa in serata al Resto del Carlino, parla di insuccesso. Comprensibile, non poteva essere diversamente. Circa duemila persone che sfilano in una città sonnecchiosa e intorpidita dal benessere, volutamente intimidita dalla propaganda non sono una kermesse auspicabile. Non è prevedibile che i cittadini si auto organizzino, amalgamandosi attorno a pensieri e speranze comuni, comuni intenti e parole d’ordine che guidano le singole lotte. Non è prevedibile che tutto ciò avvenga fuori dalle logiche di partito, tra la gente comune e che rimbalzi in rete su oltre 150 pagine tra articoli, interviste, lanci giornalistici, semplici collegamenti, lettere al direttore, dirette durante la manifestazione, filmati, collezioni di fotografie ecc. Forse nel vecchio mondo tutto ciò non poteva accadere. In quello in cui i movimenti di cittadini già vivono sì.
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