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OGM: l'Università della Tuscia dice addio alla sperimentazione Da oggi si parte con l’espianto di kiwi, ciliegi e ulivi transgenici presso l’Università di Agraria della Tuscia. Così, dopo 14 anni di attività, si dice addio alla sperimentazione in campo di OGM a Viterbo. Si tratta di una decisione presa dal ministero dell’Ambiente, su segnalazione della Fondazione dei Diritti Genetici. La sperimentazione di olivi, ciliegi e kiwi transgenici dell’Università della Tuscia era iniziata nel 1998, ma era oramai scaduta da 3 anni. Alla scadenza dell’autorizzazione ne era stato chiesto il rinnovo, senza però ottenerlo. Dunque, la presenza delle piante OGM in campo aperto risultava illegale da circa tre anni. A sollevare la questione di legalità era stata la Fondazione Diritti Genetici che, nei giorni scorsi, aveva scritto al ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, a quello dell'Agricoltura, Mario Catania, e al presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, chiedendo la dismissione del campo in applicazione della legge e l'avvio di un programma di ricerca. La decisione della dismissione dei campi sperimentali è un vero successo ha commentato Capanna presidente della Fondazione dei Diritti Genetici ottenuto grazie all’impegno della Fondazione Diritti Genetici che è intervenuta per sanare una situazione di illegalità che si protraeva da più di tre anni. Un esempio di vero e proprio governo civico, che, sollecitando le istituzioni, ha saputo ripristinare la legalità e incentivare la ricerca. Adesso speriamo ha aggiunto Capanna che i due Ministeri possano coordinarsi, per evitare che i campi siano distrutti prima di aver prelevato i campioni”. Sarebbe un grave danno per la ricerca, infatti, decidere di distruggere il campo rinunciando ad acquisire informazioni utili per capire le interazioni tra gli OGM e l’ambiente esterno. Secondo la Fondazione dei Diritti Genetici servire ora un piano di ricerca partecipata, cioè condotta secondo criteri di democrazia e trasparenza e con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.
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