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Israele sfida l'Iran I chiari piani di Netanyahu e Barak di attaccare l'Iran preoccupano persino la classe dirigente israeliana. Michael Warschawski spiega il perchè. Il giornalista israeliano Yoel Marcus non è di sinistra, ed è usato spesso come un canale per i politici che non vogliono esprimere apertamente le proprie opinioni. L'articolo di Marcus pubblicato su Haaretz il 17 febbraio scorso riflette senza dubbio lo stato d'animo dei movimenti israeliani di centro e dei gruppi di sicurezza, profondamente preoccupati delle possibili pazzie che potrebbe fare la coppia Barak-Netanyahu nei confronti dell'Iran. Di seguito sono state scelte delle dichiarazioni che testimoniano il livello di panico che è dilagato tra molti membri delle istituzioni politiche e persino militari alla luce degli intrighi avviati della coppia che governa di Israele. "La bella coppia di Bibi e Barak agisce come Rambo, con Sylvester Stallone come protagonista. Veri uomini {...}. A differenza del film, in cui il regista definisce lo script e sa come raggiungere un lieto fine, viviamo in una realtà in cui esistono numerosi punti interrogativi. Se da un lato il governo israeliano, come Rambo, continua con le minacce, non è tuttavia chiaro se si conosce la fine di tale avventura. Non possiamo porre fine alla trance nucleare dell'Iran, ma solo ritardarla al prezzo di trasformare Israele in un bersaglio di vendetta iraniana per le generazioni a venire {...}. Pertanto, quando leggo i bollenti articoli e le grida di battaglia dei politici per colpire l'Iran, non so se ridere o piangere. Questo è una missione troppo grande per noi. {...} E' ovvio che Israele deve pensarci due volte prima di prendere azioni suicide contro l'Iran”. Più avanti nell'articolo Marcus propone le "otto domande da fare a Rambo", cioè a Ehud Barak. Tra queste: "E' possibile che un attacco faccia solo ritardare lo sviluppo della bomba e ci porti in una guerra a lungo termine con l'Iran? Siamo preparati per una trasformazione delle istituzioni ebraiche e delle delegazioni israeliane di tutto il mondo in un bersaglio di vendetta? Capiscono il reale significato del lancio di decine di missili al giorno verso Tel Aviv dall'Iran e dai suoi alleati, con un conseguente abbandono di massa della città, uno stop del turismo e la fuga da Israele?". Marcus conclude:"Un attacco contro il pazzo Iran è una cosa troppo grande per noi e non farebbe altro che provocare sofferenza alle generazioni future". Sacrosante parole. Ma non è l'Iran ad essere pazzo, ma l'uomo che vive in un attico di Tel Aviv. Nei suoi deliri folli di grandezza, Barak è disposto a portare su di noi, tutti i disastri elencati da Marcus. Secondo i sondaggi, nelle future elezioni Barak non riceverà voti sufficienti per entrare alla Knesset, ma fino ad allora rischia di mettere in pericolo tutti noi. Per questo deve essere rimosso dal potere, e subito.
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