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27 settembre 2012

L’Associazione Veterani per la Pace incontra Ahmadinejad
di Veterans For Peace
traduzione di Giuseppe Volpe

Membri dell’associazione Veterani per la Pace (VFP – Veterans For Peace) e altri attivisti statunitensi per la pace hanno incontrato martedì il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. La presidente dei Veterani per la Pace, Leah Bolger, ha tenuto un discorso alla riunione, sottolineando l’impegno dei VFP a fare tutto il possibile per evitare un attacco all’Iran statunitense, o assistito dagli Stati Uniti. L’associazione VFP spera di inviare una delegazione in Iran a ottobre.

Segue il discorso, interamente preparato in anticipo, della Bolger:

“Buona sera, Salaam alaikum [Saluto arabo: “la pace sia con voi” – n.d.t.] presidente Ahmadinejad, onorevoli membri del governo della Repubblica Islamica dell’Iran, illustri ospiti e colleghi.”

“Sono molto lieta e onorata di incontrarvi tutti e di poter rappresentare i Veterani per la Pace, un’organizzazione di uomini e donne che si oppongono alla guerra e al militarismo sulla base della propria esperienza di veterani dell’esercito. Noi speriamo, educando il pubblico sui costi reali della guerra, di rivelarne l’insensata immoralità e di esercitare una pressione sufficiente a porvi fine.”

“Non è un segreto che questo incontro ingenera delle controversie, ma la verità è che questa riunione è davvero molto rimarchevole: quale altro capo di stato ha incontri di questo tipo? Mentre Lei, signor presidente, ha invitato dozzine di persone a incontrarsi per discutere e dialogare, il governo degli Stati Uniti ha negato i visti a venti diplomatici e dirigenti governativi iraniani di alto livello. L’associazione Veterani per la Pace crede che un dialogo aperto sia cruciale e apprezza moltissimo di averne l’opportunità questa sera.”

“I Veterani per la Pace sono profondamente preoccupati per le espressioni bellicose provenienti da Israele e dagli Stati Uniti a proposito dell’Iran, nonché per quanto il presidente Obama NON dice e cioè che il governo degli Stati Uniti NON appoggerà un attacco militare di Israele contro l’Iran. Crediamo che senza un esplicito rifiuto dell’appoggio a un simile attacco, Israele interpreterà il silenzio come una tacita approvazione.”

“Osserviamo che l’Iran è stato firmatario del Trattato per la Non-Proliferazione sin dal suo avvio, nel 1968, anche se non ha un programma di armamenti nucleari. Israele, dal canto suo, che NON è firmatario del Trattato ha un programma di armamenti nucleare interamente sviluppato, ma non  ammette che esso esista.”

“Osserviamo anche che l’Iran appoggia appieno una “Zona libera da armi nucleari in Medio Oriente”, tuttavia questa proposta è stata sommariamente respinta da Israele ed è stata virtualmente ignorata dai media statunitensi.”

“Nel 1928 gli Stati Uniti e la Persia firmarono il Patto Kellogg-Briand, largamente dimenticato ma tuttora vincolante, che dichiara fuorilegge ogni guerra. Sono parti di tale trattato l’Iran, gli Stati Uniti e 79 altre nazioni, secondo il sito web del Dipartimento di Stato USA. Inoltre la Carta dell’ONU chiarisce che anche la minaccia di una guerra è una violazione della legge internazionale.”

“Il punto di tutto ciò che ho appena detto è che va notato che non è il governo dell’Iran che sta facendo rullare i tamburi della guerra.”

“Da veterani comprendiamo i veri danni causati dalla guerra e, da Veterani per la Pace, sentiamo che è nostro dovere far uso della nostra voce unica per segnalare modi in cui la guerra può essere evitata. Sappiamo che è molto più difficile fermare le guerre una volta scatenate che prevenirli dall’inizio; perciò stiamo facendo il massimo per fermare questa prima che inizi. Quanto alla situazione attuale tra USA, Israele e Iran crediamo che le seguenti iniziative costituirebbero delle misure produttive per evitare una guerra contro l’Iran:”

.                 1.      Gli Stati Uniti dovrebbero annunciare che, nel caso Israele attacchi l’Iran,  revocheranno i tre miliardi di dollari che concedono a Israele ogni anno in aiuti militari.

.                 2.      Insistere che Israele sia tenuto agli stessi parametri di apertura e trasparenza che pretende dall’Iran riguardo al suo programma nucleare, compresi il permesso di accesso in Israele agli ispettori della IAEA e la firma del Trattato sulla Non-Proliferazione Nucleare (NPT).

.                 Rimozione dalla regione della flotta navale da combattimento [israeliana] armata di dozzine di armi nucleari. Interruzione delle “esercitazioni militari” nell’area.

.                 Espressione di pieno appoggio alle riunioni di dicembre a Helsinki e al “Medio Oriente libero dal Nucleare”. Pressioni su Israele perché partecipi alle riunioni, programmate per il prossimo dicembre.

.                 Basta all’utilizzo del potere di veto da parte degli Stati Uniti per proteggere Israele dall’essere chiamato a rispondere all’ONU delle sue azioni.

“La cosa più importante che sto cercando di affermare con queste osservazioni è che, indipendentemente da quali differenze politiche di opinione possiamo avere, il governo dell’Iran e, più specificamente, il popolo dell’Iran non hanno fatto nulla che autorizzi un’azione militare da parte di Israele o degli Stati Uniti. Il governo iraniano attua alcune politiche dalle quali possiamo dissentire, ma il dissenso non giustifica la punizione collettiva del popolo dell’Iran mediante sanzioni economiche (che l’associazione VFP considera immorali e violazioni della legge internazionale) e ancor più sicuramente non giustifica azioni militari. Uno dei principi della dichiarazione della missione dei Veterani per la Pace consiste nell’impedire che il NOSTRO governo interferisca apertamente o clandestinamente negli affari di altre nazioni. L’associazione VFP appoggia l’autodeterminazione di tutti i popoli.”

“I Veterani per la Pace desiderano riconoscere l’Iran nella sua recente assunzione del ruolo di leader del Movimento dei Non Allineati e riconoscere il riuscito vertice tenutosi a Teheran solo una settimana fa. La nostra organizzazione ricerca occasioni di collaborazione con organizzazioni all’interno del Movimento dei Non Allineati per resistere e opporsi alla guerra e al militarismo.”

“I Veterani per la Pace continueranno a contrastare la propensione del nostro paese alla guerra. Dimostreremo nelle strade, eserciteremo pressioni sui nostri parlamentari, ci esprimeremmo con schiettezza e saremo arrestati e saremo incarcerati. Studieremo le culture degli altri e apprenderemo da esse e ricercheremo ogni opportunità di dialogo e di costruzione di rapporti con quelli che il nostro governo etichetta come, citiamo, “il nemico”.  I Veterani per la Pace perseguono l’occasione di inviare una delegazione in Iran al più presto possibile. C’è nella nostra organizzazione un forte interesse a incontrare veterani di altre nazioni perché i veterani dell’esercito capiscono la realtà della guerra: le morti, le ferite fisiche e mentali nel nostro esercito e in quelli con i quali abbiamo combattuto.  Sappiamo che il popolo iraniano ha sofferto pesantemente quando l’Iraq decise di attaccare l’Iran nella lunga guerra di otto anni e che anche voi avete programmi per aiutare i vostri veterani a fare i conti con gli orrori della guerra. E’ mia speranza che tale visita possa essere organizzata in un futuro molto prossimo.”

“Grazie.”

L’associazione dei Veterani per la Pace è stata fondata nel 1985 e conta approssimativamente 5.000 membri in 150 sezioni situate in ogni stato degli Stati Uniti e in molti paesi. E’ un’organizzazione educativa senza finalità di lucro conforme all’articolo 501(c)3 [del codice fiscale statunitense], riconosciuta come Organizzazione Non Governativa (NGO) dalle Nazioni Unite ed è l’unica organizzazione nazionale di veterani che sollecita l’abolizione della guerra.

 


Da Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: http://www.zcommunications.org/veterans-for-peace-meets-with-ahmadinejad-by-veterans-for-peace

Originale: http://www.veteransforpeace.org/pressroom/news/2012/09/26/veterans-peace-meets-ahmadinejad

 

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