http://www.palestinarossa.it Aggiornamenti da Gaza Questa mattina Gaza city è stata scossa da due terribili esplosioni. Ancora una volta la porta ed i vetri della mia abitazione sembravano dover venir giù. In questo caso, però si è trattato di "sonic bombs". Aerei militari israeliani volano a quota bassa rompendo il muro del suono causando enormi esplosioni, del tutto simili a quelle provocate dai missili o dalle bombe, causando panico generale tra la gente e facendo tremare le case. Soltanto in seguito possiamo venire a conoscenza che si è trattato di "sonic bombs". Gaza, 29 agosto 2012 Gli attacchi sono iniziati nella notte tra il 27 e 28 agosto. Non ci si abitua mai alle esplosioni provocate dai missili o dalle bombe israeliane. E così, durante quella notte, verso mezzanotte, il mio corpo ha tremato ininterrottamente per diversi minuti quando missili sono caduti a poca distanza dalla mia abitazione in Gaza city. Diventa difficile anche scrivere un messaggio perché le dita non riescono più a premere con esattezza i pulsanti della tastiera del cellulare o del computer. Una fortissima esplosione, dopo pochi minuti una seconda. Durante quei momenti si pensa che uno dei missili possa da un momento all'altro far venire giù tutto. Dopo pochi minuti ambulanze hanno iniziato a sfrecciare per le strade di Gaza city. I locali aperti hanno chiuso velocemente le serrande. Anche le automobili correvano a gran velocità nel panico generale. L'aviazione militare israeliana ha bombardato diversi siti del governo di Hamas e della resistenza palestinese. - in Gaza city, un sito di Hamas chiamato "Al Safeena", con 7 missili - in Gaza city, "Badr" un sito della resistenza delle brigate "Qassam", con un missile - in Deir el Balah, area centrale della Striscia di Gaza, un sito della resistenza delle brigate "Qassam", con un missile - in Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, un sito della sicurezza di Hamas Inoltre carro armati israeliani hanno fatto irruzione nel campo profughi di al Burej, al centro della Striscia di Gaza. Questi attacchi avvengono quasi tutti in centri abitati. Israele ha dichiarato di aver colpito siti di Hamas in risposta ad alcuni missili lanciati qualche giorno prima da Gaza verso il sud di Israele. Questi missili lanciati da Gaza non provocano danni, e, in quest'ultimo caso, sono stati lanciati da gruppi salafiti. Eppure, Israele ha comunicato che la responsabilità del lancio di questi missili è di Hamas, e quindi, dietro questa scusa, ha bombardato siti di Hamas in centri abitati. Il bollettino degli attacchi di quella notte è di 7 feriti. Verso le 2.00 di notte ho deciso di scendere e di spostarmi allo Shifa hospital, accompagnata da un attivista spagnolo e da un amico palestinese. Il nostro taxi correva veloce tra le strade deserte di Gaza city terrorizzata dalle esplosioni. Correva veloce perché in quei momenti si teme che un missile possa cadere da un momento all'altro proprio nel punto in cui ci si trova. Come se la velocità potesse farci scampare al missile, e per arrivare quanto prima al posto da raggiungere. Allo Shifa hospital un dottore ci ha comunicato che sono arrivati 6 feriti. Cinque donne, tra i 12 ed i 45 anni, di cui una è incinta. Le cinque donne hanno subito ferite lievi e sono state rilasciate tranne una ragazza di 12 anni. Il sesto ferito è un uomo di circa 18 anni. Abbiamo avuto notizia di un altro ferito a sud in Khan Younis. Successivamente, nella mattina del 28 agosto, navi della Marina militare israeliana hanno arrestato 2 pescatori palestinesi e, successivamente, hanno attaccato altre imbarcazioni di pescatori entrando nelle acque territoriali di Gaza ad una distanza di circa 400 mt dalla costa. Verso le 6.45 di quella mattina, la marina israeliana ha attaccato ed arrestato 2 pescatori, a largo delle coste di Beit Lahia, a nord della Striscia di Gaza. I due pescatori sono Kamel Deep Alonqah, 60 anni, ed il figlio Mahmoud Kamel Alonqah, 16 anni. I soldati li hanno costretti, sotto il fuoco dei proiettili, a fermarsi, a tuffarsi in acqua e a salire sulla nave israeliana. I due pescatori sono stati ammanettati e bendati e portati al porto di Ashdod e la loro barca è stata confiscata. Sempre quella stessa mattina, verso le 10.30, ci trovavamo in un locale sulla spiaggia di Soudania, a nord di Gaza city, dove si stava svolgendo un evento per i bambini orfani. Abbiamo sentito una forte esplosione, causata da una sonic bomb. Tuttavia la festa è continuata tra musica e sorrisi dei bambini. Quanta forza hanno queste persone - pensavo dentro di me - dopo una notte segnata dagli attacchi israeliani.Ma la gioia che provavo durante la festa è stata interrotta, verso le 10.50 am, alla vista della marina israeliana che, a 400 metri dalla spiaggia, stava attaccando pescatori palestinesi.Le navi della marina israliana hanno circondato 6 imbarcazioni di pescatori. L'attacco è durato quasi 15 minuti.La marina israeliana ha aperto il fuoco su una delle imbarcazioni. A bordo di questa imbarcazione erano presenti: Malek Al Shobaky, Salam Kamel Baker (20 anni), Mohammed El Louh (21 anni), Ahmed El Louh (17 anni). Dopo l'attacco, tutte le imbarcazioni sono scappate tornando al porto di Gaza city. Ci siamo così diretti al porto dove ho fotografato l'imbarcazione colpita dai proiettili. I segni dei cinque proiettili sono visibili sulla parte frontale del corpo della barca. Questi attacchi sono estremamente pericolosi, i pescatori possono essere colpiti dai proiettili o da pezzi di proiettili. Israele ha imposto un limite di 3 miglia entro cui i pescatori di Gaza possono pescare, nonostante gli accordi israelo-palestinesi di Jericho del 1994 (sotto gli accordi di Oslo) concedano loro 20 miglia nautiche dalla costa. Ciò che è assurdo è che la stessa Marina israeliana non rispetta questo limite che Israele stesso ha imposto, entrando all'interno delle 3 miglia ed arrivando, come questa mattina, a poche centinaia di metri dalla costa, impedendo del tutto ai pescatori di pescare. I pescatori sono sottoposti a continue violazioni dei diritti umani da parte della Marina militare israeliana. Questo pomeriggio accompagnerò alcuni pescatori palestinesi sulla loro imbarcazione insieme ad un altro attivista spagnolo e spenderemo la notte in mare, sperando che la nostra presenza internazionale possa fungere da "protezione". Rosa Schiano
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