http://nena-news.globalist.it Cisgiordania: Nahalin, Villaggio In Pericolo Quella degli abitanti di Nahalin è una storia di emarginazione ed isolamento: circondati da colonie, basi militari e bypass roads, i residenti di questo villaggio nell'area di Betlemme sono stati privati di oltre il 60% della loro terra. Ma, nonostante tutto, continuano a resistere Beit Sahour (Cisgiordania), 09 gennaio 2012, Nena News (nella foto, il villaggio di Nahalin con dietro la colonia di Betar Illit) “Non abbiamo uno spazio vitale, siamo schiacciati tra la Linea Verde, le colonie e i campi militari israeliani”. Dib osserva dall’alto il suo villaggio natale, ha gli occhi tristi, sconsolati “Nahalin è in pericolo, le politiche israeliane di colonizzazione e di confisca della terra lo stanno completamente isolando dalla Cisgiordania”. Il villaggio di Nahalin si trova nel distretto di Betlemme, nel centro sud della Cisgiordania. Una terra ricca di frutteti ed alberi di olivo, una terra che dal 1967 è stata presa di mira dall’esercito israeliano. In 40 anni la geografia della zona è stata modificata e completamente snaturata, grandi aree di terreno sono state confiscate e le terre agricole hanno lasciato il posto alle colonie e ai campi militari israeliani. Il villaggio ha perso più del 60% delle sue terre originarie ed ora si trova circondato da un numero indefinito di insediamenti e basi militari. “Ad est c’è la colonia di Neve Daniel, a sud ci sono un campo militare e gli insediamenti del blocco di Gush Etzion, ad ovest l’enorme colonia di Betar Illit” ha raccontato a Nena News Dib N., 45 anni, originario di Nahalin. Il suo sguardo è triste, preoccupato, le sue parole lasciano poche speranze per il futuro. In quest’area la popolazione palestinese si è ridotta progressivamente a 7000 unità, mentre il numero dei coloni residenti nella zona è in continuo aumento e ha già superato la quota dei 30000. Negli anni ‘70 sono sorte le prime colonie, negli anni ‘80 ne sono nate altre, Geva’ot (1984), Betar Illit (1985) e Rosh Zurim (1986), costruite su terre rubate a Nahalin e ai vicini villaggi di Wadi Fuqin e Hussan. Nel 1989, durante la Prima Intifada, il villaggio è stato teatro di scontri violenti: 6 palestinesi di Nahalin sono stati uccisi dall’esercito israeliano e molti altri sono stati feriti. Con gli accordi di Oslo, nel 1995, il territorio dove sorge ora Nahalin è stato diviso in due aree: il 91% è stato posto in area C, sotto il totale controllo israeliano, mentre il restante 9% è stato classificato come area B, sotto amministrazione dell’Autorità Palestinese (Anp) e controllo israeliano. “Questo non ha fatto che aumentare i problemi” ha continuato Dib poiché ha bloccato del tutto l’espansione urbana del villaggio e ha costretto i 7000 abitanti di Nahalin a vivere in un’area minuscola”. Infatti costruire in area C è praticamente impossibile: i permessi devono essere rilasciati dall’Amministrazione Civile israeliana, tuttavia il tasso di approvazione delle richieste di costruzione presentate dai palestinesi è bassissimo: secondo i dati dell’amministrazione civile, dal 2001 al 2007, il 94,5% delle richieste è stato rifiutato. Il 1995 è stato anche l’anno in cui le autorità israeliane hanno iniziato la costruzione della by-pass road per collegare le colonie del blocco di Gush Etzion a Betar Illit: oltre agli irreparabili danni ambientali, Nahalin ha subito la confisca di molti acri di terra e lo sradicamento di oltre 2000 alberi di olivo. E l’isolamento e l’emarginazione dei suoi abitanti sono aumentati. Oggi per arrivare al villaggio da Betlemme è necessario passare sotto a due by-pass roads, percorrere un piccolo tratto sterrato e proseguire per una stretta strada che procede a zig-zag in prossimità delle colonie. E’ l’unica strada che collega il villaggio al resto della Cisgiordania: dalla seconda Intifada in poi anche l’accesso diretto a Hebron è stato chiuso dall’esercito con dei cumuli di terra. “Potremmo arrivare ad Hebron in venti minuti, invece a causa di questo sistema di apartheid, dobbiamo tornare indietro fino a Betlemme ed è necessaria almeno un’ora” ha affermato Dib sconsolato. Il risultato di tutto questo è che Nahalin, da comunità agricola si sta trasformando in comunità urbana, con tutti i problemi che ne conseguono. E i dati parlano chiaro: il 25% della popolazione è disoccupata, solo il 15% lavora nel settore agricolo mentre il 40% è risucchiato dal mercato del lavoro israeliano. In Israele e nelle colonie attorno a Nahalin. Nena News
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