http://972mag.com Protesta nel supermarket della colonia, palestinesi picchiati Circa 100 palestinesi e un gruppo di attivisti internazionali sono entrati ieri mattina nel supermarket Rami Levy nella colonia di Sha’ar Binyamin, in Cisgiordania, per protestare contro l’occupazione e il terrorismo dei coloni e per chiedere di boicottare l’occupazione e i suoi prodotti.
Palestinesi e attivisti internazionali erano disarmati. Sventolando bandiere e cartelloni, sono entrati nel supermarket intonando slogan per la libertà. La polizia israeliana ha usato una forza eccessiva per disperdere la protesta non violenta. L’attivista Abir Kopty ha raccontato che “mentre gli attivisti uscivano dall’edificio, circa quaranta tra poliziotti e soldati che li attendevano fuori li hanno aggrediti fisicamente e lanciato granate stordenti, ferendo molti manifestanti, due dei quali sono stati portati in ospedale”. Basser Tamimi, capo del Comitato Popolare di Nabi Saleh, è tra i feriti. Ha riportato fratture alle costole per il pestaggio subito dalle forze israeliane che lo hanno arrestato. Questa protesta dimostra, secondo Kopty, che “finché non ci sarà giustizia per i palestinesi, la vita quotidiana di israeliani e coloni non potrà mai essere normale”. La scorsa settimana in un’analoga protesta un gruppo di circa 50 palestinesi ha bloccato la Strada 443 per mezz’ora. La strada è stata costruita su terra palestinese e collega le colonie considerate illegali dal diritto internazionale a Tel Aviv e Gerusalemme. Per un autista israeliano, la Strada 443 salta la Linea Verde e dà l’impressione che la Cisgiordania occupata sia parte del Paese. Il sua chiusura, la scorsa settimana, ricorda agli israeliani che la usano che anche quella strada è occupazione.
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