Fonte: www.marcoboschini.it Storia di un ortolano in bicicletta Andrea Saccon, ex impiegato, una volta messo in cassa integrazione, si è reinventato ortolano. L’ortolano bio, in bicicletta.… Quando arrivi a quarant’anni hai solo due possibilità: fare come se niente fosse e tirare dritto lungo il filo dell’orizzonte in cui ti sei più o meno comodamente incollato, oppure scaraventare il tavolo della tua quotidianità come in certi film di scommesse un attimo prima di una retata, e rimettere in discussione tutto. A cominciare dal tuo lavoro, una delle attività più invasive e presenti e pressanti nella vita di un uomo, di oggi. E’ quanto ha scelto di fare Andrea Saccon, ex-giovane, impiegato che, una volta messo in cassa integrazione da una delle tante aziende nostrane che non ce la fanno più, a tenere i ritmi folli della crescita infinita, non si è fatto cogliere impreparato e ha messo in campo sogni, fantasia ed entusiasmo, al posto di scoramento, preoccupazione e rabbia. Andrea è un padre di famiglia con due bambini a carico, come si dice in queste circostanze, sensibile ai temi della sostenibilità e dell’ecologia. Da tempo bazzica con i suoi cari negli ambienti dei gruppi di acquisto solidali, nelle botteghe del commercio equo, tra le pieghe del volontariato locale, stando attento a fare la spesa più leggera e sobria che si può. Per questo non è stato impossibile per lui immaginare ed inventarsi, di punto in bianco, un nuovo lavoro. Per giunta virtuoso. Se passaste da Parma il venerdì mattina lo riconoscereste subito, in sella al suo vecchio carretto da panettiere rimesso in “moto” per l’occasione, coi cassoni pieni zeppi di cartoni gonfi di zucchine, mele, giuggiole, finocchi, carote, e ogni frutta e verdura che la stagione regala ai campi, tutti provenienti da agricoltura biologica e certificata. Perché dal settembre scorso, Andrea, si è reinventato ortolano. L’ortolano bio, in bicicletta. I clienti ordinano tramite un sito web ciò che intendono consumare nella settimana successiva, avendo la possibilità di personalizzare la propria cassetta (che devono riconsegnare integra per favorirne il riutilizzo). Saccon parte per Milano all’alba (in questa prima fase si appoggia al gruppo del Buonessere.it), ed è l’unica deroga che questo progetto concede alla sostenibilità, raccoglie le spese pronte e le porta a domicilio, al gruppo di clienti che tra un passaparola e l’altro si sta allargando, settimana dopo settimana. Ed è bello vedere che l’unico carburante usato in questa storia è l’entusiasmo puro, quasi ingenuo nella sua integrità, che ci mette Andrea nel fare il suo mestiere. L’onestà, anche. E la paziente convinzione di aver fatto la scelta giusta. Così come è bello vederlo scarrozzare avanti e indietro per le strade incasinate della città, facendo lo slalom tra furgoncini isterici e Suv spropositati, nuvole di smog e deliri di clacson nell’aria. La frutta e la verdura, ve lo dice uno dei suoi tanti clienti, è più buona. E non solo perché è frutta bio per davvero, che proprio non si può equiparare per gusto e sicurezza ai bancali festanti che incontriamo sotto ai neon dei supermercati. Io credo che viva per osmosi la gioia di chi ce l’accompagna a casa, ogni venerdì mattina. Respirano, la frutta e la verdura, la sensazione di leggerezza e sobrietà del nostro ex-giovane ortolano bio in bicicletta. Semplice e rivoluzionario eroe del nostro tempo!
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