http://www.articolo21.org Bavaglio, non si può che resistere La vicenda della legge-bavaglio si va facendo sempre più parossistica e la sua conclusione, se positiva per chi la propone e impone, si annuncia fra le più devastanti. E' un classico caso di riduzione della democrazia, di rattrappimento secco degli spazi di agibilità democratica. Quelli in cui una informazione corretta, documentata, volta all'obiettività, all'accertamento di ogni versione e di ogni fatto rilevante deve poter "respirare" ed essere al servizio delle notizie e dei cittadini. E' sempre più evidente come le intercettazioni, e la loro pubblicazione, abbiano consentito di svelare le trame più oscure fin dove era possibile ed abbiano concorso a far emergere i reati di una malavita che spara sempre meno (in cifra assoluta gli omicidi volontari da oltre 1200 sono scesi a poco più di 600 in un ventennio e quelli di mafia dal 50 al 33-34 % del totale) e sempre più si muove nel campo ovattato e lucroso dei grandi affari usando i "colletti bianchi" meno sospettabili e conquistando sempre nuove aree di business nelle zone ricche. Ma tutto ciò non conta. Come non conta la indispensabilità di una vera riforma e riorganizzazione della giustizia che riduca e poi elimini lo scandalo di processi civili (quelli che più riguardano i cittadini) di durata "normalmente" decennale. Tutto l'impegno di un Parlamento ridotto al ruolo di ratificatore di decreti legge a colpi di voti di fiducia deve essere speso per le leggi a favore del presidente del Consiglio, si tratti, a fisarmonica di "processo breve" o di "processo infinito", e, naturalmente, di intercettazioni presentate come il vero "cancro" del Paese, come l'arma letale di un'Italia ridotta a "Stato di polizia" contro la privacy di personaggi assolutamente pubblici. Tante di questi imposizioni non sono passate, sono state contrastate nelle aule parlamentari e dagli organismi di controllo, scoraggiate apertamente dalla moral suasion di un presidente della Repubblica quotidianamente attento a questi problemi. Ma, pur nel crepuscolo di un'epoca, della "sua epoca" nefasta, Berlusconi insiste convinto che il blocco delle intercettazioni, che il bavaglio ad esse e ai blog lo salverà dalla caduta. Non si può che resistere, in tutte le sedi, in tutte le forme consentite dalla democrazia, con la mobilitazione più ampia, continua e capillare. E' in gioco, ripeto, più che mai, un pezzo importante della "agibilità democratica".
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