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L’Islanda riconosce la Palestina “L'Islanda è il primo paese europeo a compiere questo passo” ha annunciato il ministro degli esteri islandese Ossur Skaphedinsonn dopo che il parlamento ha passato una mozione con 38 voti a favore su 63 per il riconoscimento della Palestina “come stato sovrano ed indipendente” coi confini del 1967. Questa misura, che riconosce l'OLP come la rappresentante legittima dello stato palestinese, è stata approvata il 29 novembre, nel giorno in cui nel mondo si celebra la giornata di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Proprio ieri Riyad Mansour, osservatore palestinese presso le Nazioni Unite, ha letto davanti alla sede centrale dell'ONU un messaggio di Mahmoud Abbas, il quale ribadiva che la decisione di rivolgersi alle Nazioni Unite è un diritto legittimo del popolo palestinese. “Ora ho l'autorità per dichiarare il nostro riconoscimento della Palestina” ha continuato Ossur. La risoluzione, proposta dal ministro degli esteri islandese, afferma che “il parlamento esorta israeliani e palestinesi a cercare un accordo di pace sulla base del diritto internazionale e delle risoluzioni ONU, che includa il riconoscimento reciproco dello stato di Israele e di quello di Palestina”. Questa mossa è giunta dopo la recente adesione della Palestina all'UNESCO, per la quale l'Islanda, assieme ad altri 10 membri dell'Unione Europea si era espressa a favore. Tuttavia dopo l'attesa sconfitta al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, con soli 8 voti favorevoli su 15 che non hanno nemmeno obbligato gli USA a far uso del diritto di veto la Palestina non è riuscita ad ottenere una piena adesione alle Nazioni Unite. Il prossimo passo potrebbe essere quello di rivolgersi all'Assemblea Generale ma il recente blocco del trasferimento delle tasse nella casse dell'Anp che Israele ha attuato come forma punitiva per la recente adesione della Palestina all'UNESCO, potrebbe bloccare l'intero processo. E' di questa mattina la notizia che il governo Netanyahu ha deciso di sbloccare il congelamento dei fondi, dopo che domenica scorsa il primo ministro Salam Fayyad aveva annunciato che senza il trasferimento delle tasse, l'Anp non sarebbe stato in grado di pagare lo stipendio dei dipendenti pubblici nel mese di dicembre. Un trasferimento che tuttavia Israele ha minacciato di bloccare nuovamente nel caso in cui ci fosse un governo di unione nazionale con Hamas e nel caso in cui Abbas decidesse di continuare l'iniziativa palestinese all'ONU.
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