Alternative Information Center Coloni all'attacco, moschea in fiamme Un nuovo episodio di vendetta. Nelle prime ore di mercoledì 7 dicembre un gruppo di coloni ha cercato di dare fuoco ad una moschea nel villaggio palestinese di Bruqin, vicino alla città di Salfit, nel nord della Cisgiordania. L'entrata della moschea e due auto parcheggiate lì vicino sono state date alle fiamme. Isam Abu Bakr, governatore di Salfit ha riferito all'agenzia palestinese Ma'an che alcuni coloni hanno scritto slogan razzisti contro gli arabi sulle pareti della moschea e hanno dato fuoco all'automobile di un abitante del villaggio. Inoltre, secondo quanto raccontato dal sindaco di Bruqin Accra Samara, essi hanno lanciato un copertone in fiamme all'interno dell'edificio sacro col l'intenzione di distruggere l'intera struttura. “Questo attacco è avvenuto dopo che le forze israeliane avevano emesso un ordine di demolizione contro la moschea dichiarando che era stata costruita senza permesso” ha dichiarato Isam. “Non è la prima volta che accadono episodi simili, e non si tratta di un fatto isolato ” ha continuato è il governo israeliano che permette ai coloni di compiere azioni simili”. Un'azione di vendetta, probabilmente compiuta da alcuni coloni del vicino insediamento di Ariel. Un'azione che si inscrive in una più vasta campagna di odio contro i palestinesi, le loro terre, e i luoghi sacri, che si è intensificata negli ultimi mesi. Meno di un mese fa alcuni coloni avevano ucciso un palestinese e dato alle fiamme tre veicoli nella città di Hebron. Negli stessi giorni nel villaggio di Ertas, nell'area di Betlemme, un gruppo di coloni aveva lanciato lacrimogeni contro una famiglia palestinese. Un bambino di 10 anni era stato ricoverato nell'ospedale di Beit Jala incosciente. All'inizio del mese di ottobre alcuni estremisti israeliani di estrema destra avevano dato alle fiamme la moschea nel villaggio di Tubas Zanghriyya (Galilea del Nord), e solo un mese prima lo stesso episodio era avvenuto nel villaggio di Qasra (area di Nablus). Secondo l'OCHA, il numero di attacchi che hanno causato la morte di palestinesi e la distruzione delle proprietà è aumentato del 40% nel 2011 rispetto al 2010, e del 165% rispetto al 2009. E questi attacchi sono destinati ad aumentare se il governo israeliano continua a lasciare impuniti i colpevoli.
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